In alto mare
La nave non è ancora salpata che già parte della ciurma è in piena fase di ammutinamento: in vista del Congresso Ds, prima del varo del Pd, il correntone Mussi spiega le vele verso ben altri lidi e approdi che non sono certo gli stessi di Piero Fassino.
Un progetto, quello del Pd, che nelle sue intenzioni doveva andare ad instaurare un nuovo clima politico volto al dialogo – magari con una speculare formazione di segno opposto d’altra parte – e che invece ha raccolto solo tempesta, provocando una scissione annunciata da tempo, e che con ogni probabilità si consumerà a breve, andando a rafforzare un fronte a sinistra radicale e massimalista.
E nel Pd, se mai si farà, beffa delle beffe, rimane l’ammiraglio british Fassino, circondato da un’infima ciurma di corsari cattolici e poco più, costretto ad una rotta non meglio precisata e bloccato a babordo dal sovraffollamento che da quelle parti si sta venendo a creare, con un Presidente della Camera quale Fausto Bertinotti, che di notte culla il sogno di riunire tutti, lì a babordo, sotto le insegne di una invincibile Corazzata Potemkin.
E se a sinistra si sta in alto mare, nemmeno a destra la navigazione in mare aperto dà i suoi frutti. Dopo le secche della votazione in Senato sul rifinanziamento delle missioni italiane, un po’ tutti hanno perso la bussola: l’UDC e Casini beccheggiano, stretti tra un richiamo al centro della sirena Mastella e un occhio (lungo di cannocchiale) ad un futuro senza Berlusconi e con Fini magari (se solo la smettesse di fare l’attendente del Commodoro), lasciando la Lega a pescare pesci gatti e pigliare siluri nel Po.
Certo è che, per capire le carte nautiche in questo delicato frangente, si ha da essere filibustieri di lungo corso e noi, bipedi terrestri, non si è mica ancora capito qual è il tesoro della Penisola che stanno cercando…
Labels: comic, politica interna