Versus vs versus

Wednesday, August 15, 2007

Un'estate al mare

Ferragosto: una nutrita fauna umana si riversa sulle spiagge italiane.
La festa dell'estate buona tanto per i laici che per i cattolici in vacanza, va santificata a qualunque costo. Ne consegue che sul bagnasciuga, laddove quando c'era lui i nemici sarebbero stati affrontati e sconfitti, oggi pullula un esercito di variopinti vacanzieri.

I mattinieri. Sono i primi sulla spiaggia. Si alzano alle 5 del mattino, mandano giù un activia e, catenella del wc ancora in mano, sono sotto l'ombrellone a levarsi la canotta, pronti per gettarsi nell'acqua ancora gelida della notte: ci ficcano un piede, rabbrividiscono un po', poi si fanno coraggio e si buttano. Temerari. Godono nel raccontare di come loro, il mare, lo vivono alle ore più incontaminate del giorno: puro e limpido come mamma natura ha creato, manco fosse una scatola di pelati Cirio. Quando narrano della leggendaria trasparenza delle acque del mattino hanno il sorriso largo di Silvio Berlusconi e l'occhio spento di Francesco Caruso.
Fascinosamente radical-chic.

I matriarcali. Sono costituiti solitamente da non meno di dieci persone. Si muovono in branco. Molte le ragazzine nel gruppo, spesso gravide di kinder bueno e merendine ai 5 cereali che hanno lievitato nello stomaco. La capobranco è la madre: solitamente è madre biologica solo di una, massimo due ragazzine, tuttavia è facente funzioni materne per tutta la truppa. Avanza imperiosa, porta quasi sempre un largo cappello di paglia stile Sampei e se lo calca sulla zucca premendo forte con la mano, pure quando non tira un filo di vento. L'altra mano corre lungo il fianco a sostenere una borsa frigo da Mary Poppins: brioche, yogurt, panini al formaggio, panini al prosciutto, panini prosciutto e formaggio, pizza fatta in casa avanzata della sera prima tagliata a tranci, banane, pesche, un pezzo di provolone, acqua a volontà, qualche lattina di Coca-Cola e un paio di succhi di frutta. La nonna della teppaglia procede sempre alla destra della madre superiora, due passi indietro: sotto un'ascella tiene la sua sedia (altrimenti i nipoti gliela fregano), sotto l'altra il thermos del caffè, così sta caldo.
Catto-comunisti sub-proletari convinti.

I fichetti. Sono perlopiù single dell'ultima ora dall'occhio smorto sotto l'occhiale grosso, Gucci, Ray-Ban o Prada che sia. Si lasciano crollare sull'asciugamano da spiaggia solo verso le 11 del mattino; di ritorno da una notte devasto, guardano un bikini si e uno no. Beccano, rigorosamente, sempre il bikini sbagliato; disperati, la sera ci danno sotto con l'alcol e al mattino sono di nuovo stracci usati ambulanti. Un circolo vizioso il loro, non se ne esce. Anche se abitano a due passi dalla spiaggia (appartamento in affitto tutto il mese), al mare ci vanno con la Golf a benzina e parcheggiano tutto il giorno presso il custodito del lido. La sera non cenano: prendono la gomma dell'acqua del giardino, prima lavano la Golf, poi si sparano la doccia. Una mano di cera (all'auto e ai capelli) e via a passar la notte con la faccia smunta appoggiati al tavolino di una disco all'aperto con open bar.
Neofascisti decadenti.

I ritardatari. Sono quelli che si alzano da letto alle undici: 30 minuti per la colazione, 10 secondi per il bagno poi s'infilano dritti in auto. Percorrono i pochi chilometri che li separano dal mare a tutta velocità, aggrappati al volante per spingere col peso del corpo. Una volta arrivati, alla prima capanna-bar fanno incetta di panzerotti, pizzette, arancini e birra Moretti: se è Baffo d'Oro va di lusso. Rutto libero fino alle 2, un paio di peti per rendere l'aria frizzantina il tanto che basta, poi a mollo in acqua fino alle 5. Palloni, materassini, racchettoni, fucile, pinne ed occhiali: tutto al seguito. Armati di fiocina, orano per un'orata, ma se vedono una medusa in acqua, cala il panico e ci si scambia i rimedi della nonna per far passare il bruciore della puntura: dallo spalmarsi di grasso di foca fino ai rituali voodoo.
Terribilmente nazional popolari.

N.B. Quiz e test estivi: a quale categoria appartiene il titolare di questo blog? E tu amico lettore, di che categoria sei? Vale inventarsene di nuove! (serve descrizione, please!).

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1 Comments:

  • Di che categoria sei?? Vuoi esporre il fianco! Beh, scelta saggia, dobbiamo vendicarci in qualche modo del tuo silenzio...

    Ti propongo uno stadio cronologicamente successivo della tua disamina vacanziera: i 5 stadi e mezzo della psicologia del controesodista.

    1. Incredulità: causa scatenante, ritardi di treni inspiegati e inspiegabili, code chilometriche anche a ore mattutine (viste le molte partenze intelligenti).

    2. Disperazione: contrariamente a quanto si crede, non è una fase finale, nella misura in cui il soggetto mostra ancora segni di ribellione all'ambiente circostante.

    3. Rassegnazione: causata da un naturale infiacchirsi delle fibre dopo ore di stress da disperazione, un procedimento di autodifesa. Il soggetto mostra faccia triste e pochezza di favella.

    4. Delirio: improvvisamente, le forze ritornano, il soggetto comincia a canticchiare, parlare da solo, specchiarsi nel finestrino del treno, soffrire di attacchi di fame.

    A questo punto, due sono le opzioni:

    5.1. Casa: finalmente si arriva a casa. Il decorso della crisi è abbastanza rapido, data la naturale inclinazione del vacanziere a pagare per soffrire, e a soffrire per pagare.

    5.2. Suicidio: osservato solo 50 volte nel mondo occidentale, è la drammatica conclusione dell'innaturale indebolimento dei fluidi vitali del soggetto, dovuto all'eccessivo superamento della soglia di resistenza del vacanziere (di per sé elevatissima, desta stupore nel mondo accademico).

    Fenomenologicamente esplicativa, questa sintomatologia è provvisoria, ulteriori studi sono richiesti. Da domani mi trovate al casello di milano sud per ricerche sul campo, finanziate dal CNR.

    Ben tornato!
    Giò

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 7:21 PM  

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