Versus vs versus

Tuesday, March 20, 2007

I Gattipardi


Conclusasi felicemente l’avventura del giornalista Daniele Mastrogiacomo, sequestrato in Afghanistan da un gruppo di talebani, si apre lo spazio per importanti considerazioni sul nuovo corso della diplomazia italiana e la linea adottata dalla Farnesina in delicata materia quale quella della politica estera, che più volte ha fatto sudare freddo il premier Romano Prodi nonché vacillare l’attuale maggioranza di governo.
Gestito magistralmente il caso Mastrogiacomo, grazie anche ad un’unità di crisi che nel mondo – caso raro – ci invidiano, rimane da mettere a fuoco quale è stata effettivamente la contropartita che ha reso possibile la liberazione del giornalista italiano, e si parla insistentemente della liberazione di cinque esponenti talebani di spicco, detenuti nelle carceri afgane, in cambio della vita e della liberazione dell’ostaggio italiano. Il governo italiano ha potuto in questo caso avvalersi della collaborazione mediatrice di Emergency, presente sul territorio afghano e che conosce assai bene – si desume - i meccanismi che vigono all’interno di una nazione tanto martoriata e che gode – presumibilmente – dei contatti giusti, probabilmente grazie anche all’opera meritoria che presta in Afghanistan. Ma, quanto è giusto trattare con quelli che sin dall’inizio della guerra in Afghanistan abbiamo imparato a definire terroristi? Mentre in Iraq, col governo Berlusconi, la Farnesina, alle prese col problema degli ostaggi italiani, pare si sia resa disponibile ad una contropartita di natura economica per ottenere la salvezza e la liberazione degli italiani (si pensi al celeberrimo caso delle due Simone), qui l’azione diplomatica ha avuto un percorso e una conclusione nettamente differenti, e che in qualche modo hanno dato il via ad un corso italiano in materia di politica estera che detta, stavolta davvero, una certa discontinuità.
Al di là del fatto che nn si comprende bene cosa ci guadagnino oggi i vertici delle Stato afghano da Karzai in giù, nel liberare cinque detenuti pericolosi per l’ordine (?!) costituito (ed è quindi legittimo pensare anche che lo Stato italiano abbia, sotto varie forme, promesso o già concesso aiuti di natura economica – ulteriori – a beneficio dell’Afghanistan), accettare come contropartita le richieste provenienti dai talebani ha significato anche in qualche modo, implicitamente, riconoscere loro una ratio existendi, riconoscere cioè la guerriglia che conducono come legittima.
In questo senso va inquadrata la proposta italiana di farli sedere al tavolo di una conferenza di pace sull’Afghanistan: la proposta non è solo tesa ad ovviare il conflitto intestino al centrosinistra tra sinistra radicale e moderati sulle spinose questioni di politica estera, ma anche a tracciare un nuovo percorso, sulla scia di quella equidistanza dalemiana già espressa a proposito del conflitto libano-israeliano e sulla delicata questione israelo-palestinese.
Si apre però allora, il problema del come mettere a fuoco la missione Nato in Afghanistan: se la guerra in Afghanistan, al di là della mera reazione statunitense alla tragedia dell’11 settembre, si configurò allora come anche la cacciata di un regime oppressivo e disumano come era quello talebano, che senso ha oggi riservare agli esponenti di quello stesso regime un posto al tavolo delle trattative e della pace? Il tutto assumerebbe i contorni grotteschi di una simil-Restaurazione.
Ancor più paradossale è che il nuovo corso della politica estera italiana potrebbe offrire alla tanto vituperata amministrazione statunitense la famigerata ciambella di salvataggio alla quale aggrapparsi: con un Bush la cui popolarità in patria è ai minimi storici, soprattutto per il pantano iracheno e poi per quello afghano, coinvolgere, sia in Afghanistan come in Iraq, tutte le fazioni presenti sui due territori, ivi compresi e soprattutto gli epurati e diseredati dai due conflitti, potrebbe significare per gli States la possibilità di fare fagotto col minor rumore possibile, salvando un minimo la faccia e la dignità a livello nazionale.
Per quanto praticabile come strada, ciò comporterebbe però riconoscere un sostanziale fallimento di ogni obiettivo che ci si è fin qui posti, dall’utopica esportazione della democrazia in Iraq, al riassetto di un paese in preda al caos quale è l’Afghanistan.

In un clima del genere, vien facile pensare ad un’atmosfera da miseria e nobiltà gattopardesca, laddove tutto cambia affinché rimanga tutto com’è.

P.S. Il post trae spunto da un ottimo e proficuo scambio di opinioni con Lama.

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34 Comments:

  • Bel post, mi mancava un po' di politica estera.

    Bonny, il nostro idillio prima o poi doveva finire, e finisce, temo, oggi.

    Far sedere i Talebani a un tavolo di pace e' una stronzata colossale. Vorrei dire epocale, ma ne abbiamo gia' fatte molte altre in questa epoca, quindi non e' epocale...

    E' una stronzata non perche' ci smentiremmo come liberatori di quel paese (prima li combattiamo poi ci trattiamo), ma perche' i Talebani sono la negazione di ogni tipo di diritto civile.

    Vo0rrei sapere se i super pacifisti che rompono le palle per ogni violazione dei diritti umani sono d'accordo o no con il trattare con i talebani. Di sicuro son d'accordo. Applausi.

    Il fatto che siano radicati nel territorio non fa nulla. Ci vorra' piu' tempo per sradicarli, tutto qui. L'importante e' volerlo. E oggi non ci sono quasi mai la volonta' politica e la voglia di aspettare che ha invece permesso la democratizzazione di Germania e Giappone nel dopoguerra. Dite, onestamente, che quello era piu' facile che civilizzare l'Afghanistan?

    Il nemico NOn lo batti se lo vedi come piu' che un nemico. Se diventa un uomo, un padre di famiglia, un fedele religioso che combatte per la sua fede, un "liberatore",...beh, magari ci si puo' scrivere un saggio, ma non vincere una guerra.
    Parole di Churchill, citate a memoria.

    La democrazia NON deve tener conto delle condizioni socio-economico-culturali di un paese se non in fase embrionale. Non sto idealizzando la democrazia, la sto praticizzando. Se mi si dice che l'istanza religiosa talebana secondo cui alla donna sono vietati quasi tutti i diritti e' una base ragionevole da cui partire per un "tavolo di pace", quella pace sara' molto piu' simile ai Talebani che a noi. I Gattipardi.

    Relativismo... Vorrei capire che cosa sia. In concreto, intendo, di teoria ne so a pacchi. Il relativismo e' che io e un Talebano siamo uguali? Che il suo giudizio merita coime il mio? Non so, spiegatemi. Spesso il relativismo - come principio guida valido - si confonde con un pasticcio delle nostre democrazie post-industriali, secondo cui il rponunciamento di ognuno vale come quello di un altro. Maledetto Warhol e i suoi 15 min di celebrita' per ognuno!!

    Versus, condivido le tue analisi per la situazione afgana, comprese le perplessita' sul riscatto. Non penso cmq che essere "costretti" a pagare un riscatto sia riconoscere i Talebani ufficialmente.
    Meglio cmq pagare che concedere riconoscimenti politici o altro.
    Che fastidio la faccetta sorridente di Gino Strada di fianco al giornalista liberato: ci ha tenuto a precisare che "sta benissimo": era la sua maggiore preoccupazione, perche' temeva che i suoi "amici" Talebani li avessero torto un capello. Ma come, questi eroi della liberazione?! Questi cavalieri senza macchia?!

    Ora, ovvio che Strada non sia amico dei Talebani, ma diciamo cosi', gli servono, per la sua battaglia politica personale, in cui non si sa con chi ci "allea", pur di vincere.
    Errore gia' fatto in passato.
    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 6:31 PM  

  • ieri casini che solleva perplessita' sulla liberazione di mastrogiacomo mi ha dato enormemente fastidio. come, scusa d'oh, mi infastidisce il commento su gino strada, che da anni vive in realta' complesse per AIUTARE quei popoli che dovrebbero beneficiare della democrazia imposta. non credo che avrei il fegato di riuscire a fare quello che fa lui, e demonizzarlo per quello che fa solo per la sua appartenenza politica mi sembra quantomeno riduttivo. oltretutto il mediatore della liberazione al momento e' in galera, il che mi sembra folle e assurdo.
    un giornalista e' stato rapito per 15 giorni, fermatevi a pensare al lato umano della questione, non agli aspetti politici. io non ho commentato la liberazione delle due simone, ne sono stata sollevata.

    By Blogger Maria, at 8:16 AM  

  • Mi ha fatto enormemente piacere e mi ha nel contempo sollevato la liberazione di Mastrogiacomo, così come il suo racconto degli ultimi atti di prigionia è toccante ed estremamente significativo, eppure non nascondo una certa perplessità sulla scelta del governo prodi e di D'alema in primis; e ciò per due ordini di considerazioni:
    1- Se avessero pagato, si sarebbe potuto tranquillamente celare il "versamento" ai talebani...mentre scarcerare uomini è "INCELABILE".
    2-Non mi convince Chi mi mette sullo stesso piano le due possibili forme di pagamento, ritengo infatti che, mentre i soldi è vero aiutano a camprare le armi ecc. ecc..questi sono stati sempre con facilità trovati dai terroristi (viste le ingenti somme di cui dispongono al sicuro nelle banche europee...invece i capi e le persone disposte a farsi saltare in aria non sono risorse altrettanto facilmente "reperibili".

    Quindi le critiche dell'opposizione mi trovano abbastanza concorde:invero mi domando, nel caso si fosse con Mastrogiacomo tentato (invano?) la strada del pagamento, cosa avrebbe fatto un altro governo messo di fronte alla tragica scelta fra liberare detenuti/rischiare di perdere il giornalista.

    Non è una scelta molto semplice, tenuto conto anche dell'orribile fine dell'autista , che aveva abbondantemente dimostrato che i rapitori facevano sul serio.

    Un saluti a tutti.
    Lama

    By Blogger Unknown, at 2:04 PM  

  • Sulla democrazia da esportare o meno, pieno disaccordo, ma va ci sta. Concordo con bonny sulle difficolta' oggettive, non concordiamo sulle prospettive future.
    Mi sembra di cogliere che ci sia un certo pessimismo proprio nei "progressistsi": se non si spera, contro ogni evidenza, non si va da nessuna parte. Non sono un sentimentale, ma razionalmente si puo' sperare.

    Il giornalista: io, fossi al governo, l'avrei lasciato per i fatti suoi (scusa versus!:-)). Il governo sconsiglia di andare in quei posti, lui ci va e io cittadino devo rimetterci soldi, immagine, liberare dei prigionieri che saranno importanti, e che magari hanno commesso attentati, ucciso...etc etc.
    Capisco il diritto/dovere di informare, ma perche' dobbiamo gioire per un giornalista liberato mentre i nostri soldati li' vengono presi per mercenari dall'opinione pubblica?

    Gino Strada: ho un conto in sospeso con lui, non mi e' mai piaciuto, e non per la sua appartenenza politica. Rappresenta, per me, l'immobilismo dei sentimenti. Ama tutti, aiuta tutti, e' li' "all'inferno", lo fa per amore (cristiano?)...troppo bello per essere vero.
    Cmq: e in concreto? Voglio dire, e' un medico, non uno statista, d'accordo, ma a parte curare i feriti, visto che si picca di conoscere il posto meglio di tutti, qualche soluzione?
    mandare via gli americani, e certo, che sono la cusa di tutti i mali. Non vi pare ipocrita.
    Quanto alla sua attivita' di medico, per carita', chapeau!

    Riscatto ai terroristi: con i terroristi non si trata, ma per davvero, non per finta. Se si e' pagato o liberato qcn allora sono io a chiedere che ritornino a casa i nostri soldati.
    E' ridicolo pagare e liberare gente che combatti. Non e' una guerra regolare tra due stati, in cui vigono leggi d'onore che dovrebbero essere rispetate da tutti. Purtroppo e' una guerra sporca. E come in ogni guerra ci sono caduti. Chi va li' sa che puo' rischiare.
    Non si tratta non per non rischiare di riconoscere ufficialmente i Talebani (il che e' un mero problema burocratico), ma per non spinegre a nuovi rapimenti, per non dover rifare un lavoro gia' fatto, per sperare di porre fine ai combattimenti.
    Impariamo dalla politica di Israele, che di terrorismo ne sa a pacchi.

    Invece, noi europei pensiamo sempre al "lato umano": non c'e' lato umano, non ci deve essere, se si vuole vincere. Ovvio, non incito allo sterminio di massa degli afgani...dico solo che in guerra se non si e' duri non si vince. Il lato umano ci ha fatto pagare per riavere un giornalista: quante persone sono state uccise dai soggetti liberati? Il bilancio e' in pareggio solo per noi, dal nostro punto di vista. Gli afgani ci perdono di nuovo. E questo e' applicare il relativismo.

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 2:29 PM  

  • per d'oh: sui giornalisti: se fossi un giornalista caduto vittima di un sequestro in zona di guerra, certo non mi dispiacerebbe se il mio paese si desse da fare per la mia liberazione. tuttavia non posso deprecare il comportamento di quegli stati che decidono di non scendere a patti col terrorismo. qui bisogna applicare quelle distinzioni teoriche che poco calzano però in ambito pragmatico: a livello etico, il valore della vita umana in gioco val bene la scarcerazione di cinque talebani come contropartita (anche se con molti se e con molti ma...decisione che prenderei soffertamente se spettasse a me), a livello politico è stato a mio avviso un errore serio.
    saluti
    AV

    By Blogger Versus, at 2:43 PM  

  • Altre due cose, che meritano un commentino.

    Per maria: se il mediatore e' in prigione ci sara' un motivo. Per il semplice fatto che e' unmediatore (ipotizzo) conoscera' i rapitori. Bene, gli si chiede gentilmente chi sono e dove sono, finche' non gli torna la memoria.
    Cosi' si arrestano i veri colpevoli. Fila, no?

    Per bonny: di nuovo sulla democrazia da export.
    I temi di religione e laicismo si intrecciano notevolemente, hai ragione. Esempio storico: democratizzare un paese (nonostante tutto) evoluto come la germania del 1945 e' stato duro, e' costato 55 milioni di morti, ma lo si e' fatto. E certo la germania era tra i paesi piu' laici d'europa. Il nazismo era religione di stato, ma religione laica.

    Pero' quell'esempio clossale, ormai abusato dai miei "amici" teocon (per l'ultima volta: NOn sono teocon e NON sono cattolico!) ha valore, proprio perche' epocale.

    L'afghanistan e' "piu' difficile" perche' oggi non si sta smuovendo un processo generazionale di democratizzazione. Detto tra noi, a chi cazzo gliene frega delle sorti dell'afghanistan? L'importante e' che gli oleodotti funzionino.

    Senza spinta politica, la guerra e' persa subito. La guerra e' politica, sempre.

    Certi valori possono essere instillati con la forza, distruggendo le precedenti strutture che ne impedivano il riconoscimento. In linea di principio devi riconoscermi ragione.
    Il caso di uno sfondo religioso-medioevale come l'afghanistan complica le cose, ma la forza puo' aiutare all'inizio.

    Tu mi dici che i Talebani rappresentano il cuor pulasante dell'afghanistan. Errore da occidentale, da relativista occidentale: noi siamo democratici, glia ltri no, ma lasciamo le cose come stanno.
    In Iran, per esempio, prima di Khomeini si stava discretamente bene. Certo l'afghanistan e' diverso, ma tentare serve a tutti.

    I talebani non esistevano prima dell'invasione sovietica, e non hanno preso il potere se non nella meta' degli anni '90. I talebani non sono la totalita' dell'afghanistan. Se si pensa questo, si sbaglia a valutare il nemico.

    Piccola nota personale: in che senso ho "travisato le parole"? penso di averle piegate al mio discorso, il che e' legittimo, non travisate. Chiedo lumi. (Davvero, non sono ironico!)

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 2:43 PM  

  • Caro versus: chiudi il tuo intervento con una doppia via, il che e' proprio quello che un governo non ha. Deve scegliere, trattare o non trattare.

    Ovvio che a livello umano l'eventuale morte di un giornalista e' una cosa spiacevole, ma noi non abbiamo mandato la' un esercito? Non siamo andati la' anche per uccidere?
    La vita del giornalista ci sembra valere di piu' perche' il giornalista e' "innocente". per i talebani e' un sacco di soldi che cammina, e in piu', un giornalista di un paese che li ha invasi, cioe' noi.

    Voler liberare un giornalista va bene, ma a dei prezzi. Il giornalista e' un singolo, che in guerra, a meno di non essere Napoleone, non vale molto.
    Etica e politica: in genere ci piacciono vicine, qui non e' il caso: tu che avresti fatto, trattare o no? Il governo e' li' proprio per fare per noi queste scelte, e visto che le fa per noi, le fa spesso come piacciono a noi...riportate a casa il povero padre di famiglia, a qualunque costo.

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 2:49 PM  

  • per d'oh: so che la doppia via è impraticabile, l'ho anche scritto, pragmaticamente non è possibile la distinzione che io ho operato teoricamente.
    e a livello concreto stavolta ci separiamo: io avrei con molta probabilità trattato, preferendo però offrire una contropartita di natura economica. bisognerebbe però conoscere bene i termini della questione e ritrovarvisi in certe situazioni per avere una chiara idea.
    quanto ai politologi americani stile edward luttwak (ieri sera su ballarò) che fanno il predicozzo agli italiani su quello che è giusto e non è giusto fare in talune circostanze, qualunque sia qui la nostra idea circa quanto avvenuto (tutte rispettabilissime), consiglio di farsi i fattacci propri visto che gli americani hanno fatto ben di peggio nella loro storia.
    P.S. ho scritto ciò senza un filo di antiamericanismo in me chiaro?! nn vorrei che bonny ne approfittasse per reclutarmi!
    ciao!
    AV

    By Blogger Versus, at 4:37 PM  

  • Mi spiace se hai colto parole da "professore" nel mio intervento. Versus mi conosce e sa che non sono uno che vuole insegnare qcs a qcn.

    Riguardo alla citazione, lo ammetto, ho cercato nel tuo intervento una frase che racchiudesse il ruolo dei talebani, non l'ho trovata, e allora, di fretta, ho buttato giu' una frase a dire il vero troppo patetica.

    Visto come sono ragionevole? :-)

    Nessun carico di odio, per carita'. Non ho mai litigato con nessuno in vita mia, certo non litigo con gli afghani. l'ho detto, a me dell'Afghanistan non frega niente. Prendo quel paese come pretesto per una discussione che inevitabilmente vira berso altre mete.

    er me, quando si va in guerra, sempre che lo si voglia fare davvero, non si puo' andare li' con i guanti di velluto, facendo mille distinguo, pensando che uccidi uomini come te.
    Questo e' vero, sacrosanto, ma fa male al fine dell aguerra, che e' vincere. Sempre che, il fine oggi non sia piuttosto vendere armi e prolungare uno stato di guerriglia a tempo indeterminato - opzione da non scartare.

    Mai dubitato della tua conoscenza di storia. Per molti fatti del '900 ne sai piu' di me. Il punto e', come hai notato, che partiamo da punti diversi. Io accetto che qcn viva in modo diverso da me, anzi, RIBADISCO, ognuno e' libero di fare quel cazzo che vuole. Ho vissuto due anni in Tunisia, conosco piu' islamici di chiunque di voi: la lezione che ne ho colto non e' di odiare il diverso, ma di capirlo...ma capire non vuol dire giustificare, accettare in quanto tale.

    Io non accetto che qcn viva in modo diverso da me se questo qcn mi crea dei problemi. Certo, noi, vivendo in modo diverso da loro, abbiamo creato a LORO dei problemi.
    Ma il mondo ormai va in una direzione, che e' anche la globalizzazione del diritto. Onestamente, e qui temo che non si sia d'accordo (purtroppo!), penso che il nostro sistema sia meglio del loro. Punto. E se si vuole convivere nel mondo, visto che e' piccolino, bisogna adeguarsi a verso dove stiamo andando. Una carta dei diritti dell'uomo da far firmare e rispettare da TUTTI puo' sembrare utopica, ma e' l'unica strada.

    Strano davvero come relativismo e immobilismo vadano a braccetto.

    Per Versus: eh si', getto la maschera: io NON avrei trattato. hai letto che forse uno dei prigionieri liberati e' il mandante del rapimento?
    Visto come noi occidentali, tutti ammantati di etica e buoni sentimenti ci facciamo prendere per il culo da quattro montanari con il mitra?
    Mando un link, niente di non noto, ma utile: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/03_Marzo/21/mastrogiacomo_usa.shtml

    Bello, sembra di essere tornati ai commenti sulla guerra del Libano!!
    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 12:44 AM  

  • Un'altra cosa, scusate il proliferare incontrollato di miei commmenti!

    Versus, tu parli di Luttwak...ma a quel fastidioso omino, la possibilita' di fare il maestrino chi gliela da'?
    Noi italiani, facendo sempre qcs di dubbio, e soprattutto non tenendo una linea coerente.
    Anche l'olanda (cazzo, l'olanda!) ci ha rimproverato dicendo che "lei non tratta con i terroristi"! L'olanda...non sapevo neanche che avesse un esercito!

    Anche per questo trattare e' stato sbagliato...
    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 1:27 AM  

  • Alessandria 20 marzo 2007

    Lettera a Daniele Mastrogiacomo.

    Sino a qualche giorno fa di te non conoscevo nemmeno l'esistenza; non sono un lettore di Repubblica e quindi non mi era mai capitato di incontrare la tua firma. Dovrei, forse, scrivere che sono contento che hai avuto salva la vita ed invece dico no. Non sono contento perchè la tua vita, che da solo hai deciso di mettere in pericolo, penso per avidità di guadagno, è costata molto, troppo. Per prima cosa hai contribuito a far sgozzare un ragazzo che ti faceva da autista e che, probabilmente con il ricatto del denaro, hai costretto a condurti in luoghi pericolosi che gli sono costati la vita. Per seconda cosa hai fatto piegare al ricatto mezzo mondo con esborsi di risorse enormi sia come spese che, molto probabilmente, come pagamento di un riscatto. Per terza cosa, se pagamento c'è stato, perchè questo denaro verrà speso per mantenere e armare terroristi che spargeranno sangue di militari e, molto probabilmente, anche di innocenti. Per quarta cosa, che giudico la più grave, per salvarti la vita hanno dovuto liberare delle persone che già si erano macchiati di omicidi feroci e che, per colpa tua, ora sono liberi di ricominciare la loro attività di tagliagole e di colpire ancora. Colpiranno dei soldati americani, oppure australiani, oppure italiani. Forse un ragazzo, della mia o della tua città che, non essendo un giornalista di grido come te, per guadagnarsi la vita e mantenere la sua famiglia ha indossato una divisa ed ha accettato di andare a combattere in quel Paese lontano dove questo Governo e il Governo precedente pensano di "portare" la democrazia e la libertà. E tu, giornalista con autista ed interprete al seguito, per uno scoop, per guadagnare più soldi, fai liberare i loro potenziali aguzzini. Ora sei libero dalle catene dei terroristi ma spero non dal rimorso. Se la Giustizia fosse giusta dovresti essere processato per collaborazionismo e futura strage. Se io fossi il pm al processo, chiederei per te la pena dell'ergastolo !!!
    Carmelo Miragliotta – http://www.genteproduttiva.it/

    By Anonymous Anonymous, at 2:49 PM  

  • per l'anonimo, la lettera l'avevo ahime' letta anche io, sul sito di repubblica, nella sezione lettere al direttore. pero' ho letto anche la risposta di Zucconi...e forse sarebbe giusto citarla...

    c'e' un proverbio italiano sulla madre di qualcuno sempre incinta...mah..

    By Blogger Maria, at 3:16 PM  

  • non che rimanga molto da dire, anche a mio parere non si doveva per nessunissimo motivo liberare i prigionieri talebani.

    capisco che un governo che si trova in una situazione del genere non se la senta di lasciare un suo cittadino nelle mani di feroci rapitori, ma quel che abbiamo fatto mi pare sbagliato sotto tutti i punti di vista. pecca totalmente di lungimiranza (i terroristi liberati saranno causa, diretta o indiretta, della morte di chissà quante persone la cui vita non vale certo meno di quella di mastrogiacomo), di prospettiva, di un minimo di strategia (come i nostri alleati ci fanno giustamente notare).

    anch'io sono come versus e lama dell'opinione che la contropartita economica sia l'unica strada percorribile.

    non so se sia vero, come dicono alcuni, che una posizione ferma del governo (se si rifiutasse di trattare in qualunque modo come molti stati europei) tra le altre cose eviterebbe altri rapimenti: i giornalisti e i civili in genere non vanno in giro con la nazionalità scritta in fronte, tanto che pare che mastrogiacomo sia stato scambiato per un inglese (e l'inghilterra notoriamente non tratta).

    il problema è spinoso, è la natura stessa del ricatto che lo rende tale: chi vince, chi perde? in questo caso credo abbiano vinto i talebani.

    quanto alla proposta-fassino, a mio parere non ci potrà essere pacificazione da quelle parti senza il coinvolgimento di tutte le parti in gioco. credo che sia prematuro un "invito" alla futura conferenza di pace (anche perché le premesse che anche il segretario ds ha definito inderogabili, la rinuncia all'attività terroristica e il disarmo, sono oltre l'utopia per il momento), ma come è stato ricordato da fassino stesso a ballarò anche nei balcani e in rwanda attorno al tavolo della pace ci si è seduti con i "cattivi".

    mi pare un po' semplicistico poi dire che le guerre si combattono per vincerle o si perdono: il confine tra sconfitta e vittoria è cominciato a sfumare dai tempi della guerra in vietnam (se non prima), e non mi pare intenzionato a ridiventare netto in questi tempi.

    saluti

    chiara

    By Anonymous Anonymous, at 3:16 PM  

  • per l'anonimo: è sacrosanto criticare la forma di riscatto che ha pagato la libertà di mastrogiacomo, ma è davvero vile accusarlo di aver causato la morte del suo autista per denaro (ricatto, addirittura!). denaro che avrebbe guadagnato allo stesso modo standosene seduto in albergo a guardare al jazeera...

    senza giornalisti come mastrogiacomo (e come la sgrena, come ilaria alpi, come quella giovane giornalista del corriere uccisa anni fa perché aveva scoperto un traffico di armi non mi ricordo più dove -versus aiutami tu-) non avremmo la più pallida idea di cosa accade nelle zone calde del pianeta.

    chiara

    By Anonymous Anonymous, at 3:32 PM  

  • per l'anonimo imparziale: maria grazia cutuli del corsera, uccisa in afghanistan purtroppo....brava giornalista.
    saluti
    AV

    By Blogger Versus, at 4:13 PM  

  • sempre prezioso il buon versus, bravo.

    chiara in versione leccapiedi

    By Anonymous Anonymous, at 4:17 PM  

  • Mi sembra, caro bonny, un paragone leggermente azzardato..
    L'indulto è stato sbagliato, per ragioni varie..qui si è cercato di salvare una vita, che vale quanto le altre, quelle dei soldati, di autisti, di vespa, ma è pur sempre una vita...
    Non perdiamo di vista l'essenziale, che Bertinotti ha ben fotografato, il governo cioè ha fatto di tutto per salvare UNA vita, arrivando ad una scelta che, io medesimo, stento a condividere;
    PERò mi sembra un pò demagogico e disoesto intellettualmente sporcare, ad esempio, di sangue delle future vittime degli scarcerati le mani di Mastrogiacomo, di D'Alema o chi altro..
    Teniamo le colpe e le responsabilità di ciascuno secondo maggior coscienza.
    Quanto poi alle critiche degli Americani, ci tengo a dire una cosa:
    A ME CONFORTA DI ESSERE CITTADINO DI UN PAESE CHE RISCHIA LO SPUTTANAMENTO INTERNAZIONALE (E NON DITE CHE NON SE L'ASPETTAVANO E NON L'AVEVANO MESSO IN CONTO!), LA STESSA STABILITà DEL PROPRIO GOVERNO (A BREVE SI VOTA IL RIFINANZIAMENTO DELLA MISSIONE..), PUR DI SALVARE LA PELLACCIA DI UNO CHE PERALTRO SE L'ERA UN Pò ANDATA A CERCARE.
    Mi sembra rappresenti, tutto sommato, vizi e virtù dell'Italiano di sempre: Uomo di cuore e istinto più che di cervello e meditazione.
    E non dimentichiamo la fine del povero Baldoni... la cui tragica morte ha portato ALLORA quel senso di colpa in molti tra quelli che
    OGGI non volevano rivivere le medesime scene...e pur di evitarlo forse hanno voluto strafare..sono uomini dopo tutto..

    Insomma in conclusione: probabilmente abbiamo sbagliato, e magari questo governo la pagherà cara, MA L'ABBIAMO FATTO ALL'ITALIANA!!!

    Lama il "lasciatemi cantare con la chitarra in mano, sono un italiano, un italiano vero!!!"

    By Blogger Unknown, at 12:37 AM  

  • E' un po' facile dare dello stupido a chi non la pensa come te.
    Mi ha stupito l'ex anonimo parziale: su questo concordiamo!

    Ho gia' detto come la penso: per evitare un morto in piu' in casa si sono creati altri problemi lontano da casa.
    Ormai e' fatta, speriamo che si sia imparato qcs. Anche se dubito.

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 2:40 AM  

  • COnsiglio di leggere l'articolo di zucconi sulla repubblica di oggi. http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/esteri/afghanistan-21/gioco-parti/gioco-parti.html (io lo leggo sul sito, vista la mia permanenza a bucarest)
    credo che offra interessanti spunti,considerato che non e' proprio l'ultimo arrivato.
    e consiglio all'anonimo di leggere la risposta collettiva fornita da Zucconi anche alla sua lettera.
    (versus non so cosa pensi di zucconi, ma credo che sia un ottimo giornalista...che conosce anche bene la realta' americana)

    By Blogger Maria, at 8:55 AM  

  • per maria: vittorio zucconi ha uno STILE UNICO, chein gran parte gli deriva dall'esperienza radiofonica (tutt'oggi è direttore di radio capital mi pare), per dir così, tradotta magnificamente nei suoi pezzi.
    in sintesi: nel 99% dei casi scrive cose che non condivido (era anche superfluo annotarlo)...ma le scrive meravigliosamente bene! invidio non poco il suo stile...
    saluti!
    AV

    By Blogger Versus, at 3:49 PM  

  • si, e opinionista di repubblica...ha vissuto anni in america, e credo sia ancora residente li'...
    come fai a non condividere le cose che dice;-) sono perfette...

    By Blogger Maria, at 4:16 PM  

  • per maria: sì è il corrispondente da Washington per la Repubblica, lo so.
    assolutamente in politica estera non condivido pressoché nulla. carini e condivisibili alcuni suoi fondi su difetti, malcostumi e antichi vizi degli italiani, nonché altri pezzi pregevoli contro l'ipocrisia dei benpensanti.
    e mi sono allargato, visto il clima di dialogo, facciam anche qui CONCERTAZIONE....:-)
    ciao
    AV

    By Blogger Versus, at 5:00 PM  

  • ecco, a proposito di dialogo e concertazione e... sconcertazione, a me non riesce più facile "dare dello stupido a chi non la pensa come me". forse non ho capito bene le parole di aberdiniensis, ma credo che nello spirito di molte belle e diverse creature, tra cui la democrazia e questo blog, ci sia quello di essere aperti all'ascolto delle idee altrui anche (se non soprattutto) se non coincidono con le proprie.

    nei miei mesi di frequentazione di questo blog mi è capitato sovente (e si è visto) di non essere d'accordo con qualcuno di voi sui più svariati argomenti, ma il mio giudizio sulla validità o meno di un ragionamento (e non sull'intelligenza di una persona, almeno non subito...) passa solo ed esclusivamente attraverso il modo in cui questo è condotto. il criterio non è certo la coincidenza o meno con le mie idee. da premesse diverse si arriva spesso a conclusioni diverse, e capita anche che premesse identiche conducano ragionevolmente a diverse considerazioni.

    forse ho interpretato male le tue parole, aberdiniensis, e scusate tutti per questa barbosa tirata, aspetto risposte. ma mi compiaccio che d'ora in poi ti sarà più difficile darmi della stupida... venderò cara la pelle!

    (tornando all'attualità, e posto che la mia opinione sulla liberazione dei talebani l'ho data, a voi non fa un po' ridere sentire gli usa che dicono "noi non ne sapevamo niente"? ma ci facci il piacere...)

    chiara

    By Anonymous Anonymous, at 10:52 AM  

  • chiara, credo che il commento di aberdiniensis fosse rivolto a me...

    By Blogger Maria, at 8:14 AM  

  • caspita maria, la tua intelligenza mi stupisce ogni giorno di più... mi dò della stupida pur pensandola come me!

    con tante sincere scuse ad aberdiniensis, però il signore che ha scritto quella lettera non ha certo fatto una cosa intelligente. se la prenda col governo che ha fatto un'operazione molto discutibile, non è mica stato mastrogiacomo ad aprire la porta della cella ai talebani! e sul resto ho già commentato.

    chiara

    By Anonymous Anonymous, at 11:25 AM  

  • Cara chiara, il mio appunto era rivolto a maria, ovviamente! :-)

    Ho trovato interessanti queste parole: "credo che nello spirito di molte belle e diverse creature, tra cui la democrazia e questo blog, ci sia quello di essere aperti all'ascolto delle idee altrui anche (se non soprattutto) se non coincidono con le proprie"...rivolgile alla tua amica...

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 4:02 PM  

  • caro aberdiniensis, mi sembra di non essere cosi' chiusa verso le idee diverse dalle mie, certo non apertissima, ma nemmeno chiusa. quello che mi ha dato fastidio della lettera dell'anonima e' stato l'astio verso mastrogiacomo.
    insomma, ci pensavo giusto stanotte, Mastrogiacomo e' stato rapito mentre lavorava, non mentre faceva vacanza. e in qualsiasi caso su qualcuno mi rapisse e chiedesse un riscatto allo Stato io mi aspetterei che questo Stato tentasse tutte le possibili strade per salvarmi. Tutte.
    tornando alla lettera, mi e' anche scocciata l'omissione della risposta di Zucconi, che mi sembrava splendida. per questo ho fatto quel commento.
    non essere cosi' duro nei miei confronti, gia' faccio passi aventi verso coloro che hanno idee diverse dalle mie...
    baciuzzi

    By Blogger Maria, at 8:47 AM  

  • per maria: non entro nelle vostre questioni preciso solo che l'omissione della risposta di zucconi non è voluta. chi ha riportato la lettera sul suo commento era all'oscuro della risposta di zucconi perchè ha ripreso il documento direttamente alla fonte e non dal sito de la Repubblica.
    chi vuole pubblicare la risposta di zucconi faccia pure (non lo faccio io perché vado di fretta, perdonatemi).
    saluti
    AV

    By Blogger Versus, at 10:18 AM  

  • ho gia' lasciato l'indirizzo per leggere la risposta di zucconi...e ho visto il sito di gente produttiva..

    By Blogger Maria, at 11:36 AM  

  • Il sito di gente produttiva? :-) Caspita, questo mi manca!...

    Non sono duro con te, Maria, era una battuta per stemperare la situazione, visto che chiara pensava mi rivolgessi a lei.

    Sulla questione in sé, già detto. Il fatto di lavorare non è un criterio. Ci ricordiamo le polemica per le trattative per i "mercenari" Stefio, Cupertino e soci? Purtroppo in queste situazioni non è mai solo un singolo a essere in pericolo, ma anche quello che il singolo, volente o nolente, finisce per rappresentare.

    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 7:45 PM  

  • Caro bonny ma tu chi sei uno che e stato in afghanistan , che ha parlato e visto gli afghani per dire cose del tipo"molti afghani ritengono com "di liberazione"" Ma tu sai in che condizione vivono in afghanistan credo di no o almeno avrai visto le solite immagini vecchie di piu anni dalla televisione. Il vero popolo afghano nn fa la guerra contro isaf (e la forza di sicurezza schierata dalla nato) e ti dico anche perche ,i vari contingenti impegnati in afghanistan non fanno solo azioni antiterroristiche, fanno sopratutto azioni umanitarie e ricostruzione e questo in tutti i campi e i risultati si vedono girando sia per kabul sia per le varie province. Il lavoro e tanto qui d altronde 30 di guerra si fanno sentire ma l impegno e massimo e te lo poso assicurare io in persona che in afghanistan ci sono stato e ci sono............
    L unica cosa che mi rende veramente incazzato e perplesso e che in italia gente come i nostri cari governanti ( Prodi e la sua ciurma di scappati di casa ) oltre che a ridurci tutti i fondi si mette anche a trattare con i terroristi, gia e scandaloso questo fatto in piu cosa fa usa come merce di scambio persone che potrebbero essere state addirittura i mandanti o esegutori dei due attentati che ci sono costati 4 morti .Io nn ti auguro mai di trovarti a portare piu di una volta una bara di una persona che fino a qualche ora prima mangiava al tuo tavolo....... Quindi nn puoi permetterti di esprimere un opinione su argomenti che nn conosci dal vivo... ok e con questo nn sto calpestando il sacrosanto diritto a parlare o ad avere un opinione ti sto solo dicendo che per evitare figure di merda dicendo stronzate evita l argomrnto discuti di argomenti dove magari ti puoi meglio districare............ pad983

    By Anonymous Anonymous, at 7:50 PM  

  • -Ciao Pad983, spero che ve la caviate e hai tutta la mia partecipazione emotiva (non che tu ci faccia un granché!)
    -Non te la prendere con bonny, è inevitabile che ci sia discrasia tra le opinioni politiche e la vita vissuta su suolo afgano..
    -Però se da un lato critichi giustamente Prodi e quella che tu chiami "la sua ciurma di scappati di casa" per tagli di fondi (se lo dici tu ci credo),
    PERCHé NON CRITICHI ANCHE QUELLI DELL'OPPOSIZIONE, GENTE CHE VI HA MANDATO Là, GENTE COME FINI CHE ERA PRESIDENTE DEGLI ESTERI E CHE ORA, ASTENENDOSI DAL VOTO SUL RIFINANZIAMENTO, SE NE FOTTE UN PO' DI VOI SOLDATI?

    -Sulla questione mastrogiacomo o si faceva il blitz, o lo si lasciava morire, o si liberava qualcuno..non c'erano altre scelte visto che han rifiutato il riscatto..

    Un saluto

    Lama

    By Blogger Unknown, at 1:42 AM  

  • Caro marco e vero che la destra in questa ultima votazione si e astenuta ma e e stata solo una mossa politica per far cadere di nuovo il governo e questo secondo me. La destra ha sempre votato a favore dei vari rifinanziamenti anche perche come giustamente dici tu sono loro che ci hanno mandato qui. (ricodiamo sempre che la missione e stata iniziata sotto l egida delle nazioni unite con potere esegutivo alla nato)La destra per il compartimendo difesa ha sempre avuto un occhio di riguardo quello che nn avviene con governi di sinistra. Se siamo diventati un esercito molto apprezzato nel mondo e anche grazie alle varie ristrutturazioni avviate dal governo berlusconi Tanto per dare un esempio ha aumentato gli stipendi che prima erano al di sotto di ogni altra forza armata o ente statale in piu ha investito su formazione e materiali cosa she credimi ha dato una vera scossa alla forza armata.Col governo prodi invece e successo l opposto come prima cosa ha diminuito del 50% alcuni stipendi che nn sono quelli dei generali ma quelli dei volontari a ferma annuale che da 900 euro sono passati a 450 euro in piu moltri altri tagli tipo mezzi rifornimenti e indenniita. Comunque noi siamo soldati italiani e come la storia ci ha insegnato riusciamo sempre a mettere una toppa alle falle cosa che altri eserciti hanno seria difficolta a fare .Marco se sei la persona che ho capito al mio rientro ne parleremo bene Intanto ti saluto e ti ringrazio per l appogio emotivo cosa che in italia viene dato solo quando un collega rientra con una bandiera sopra la cassa Grazie ciao

    By Anonymous Anonymous, at 5:07 PM  

  • per bonny e pad983: ho la fortuna di conoscere entrambi, e posso garantirvi reciprocamente che bonny, qualunque siano le sue idee, contestabili o sottoscrivibili, non mancherebbe mai di rispetto di fronte all'uomo che indossa la divisa e così altrettanto le espressioni un po' colorite di pad983 nel finale del suo intervento, sono di certo dettate da una profonda sensibilità e coinvolgimento emotivo (e fisico) riguardo certe tematiche, e son sicuro che non rappresentavano un attacco personale e gratuito a bonny.
    insomma, spiacevoli malintesi dovuti al fuoco che vi brucia dentro...prima di scrivere pigliatevi un malox :-)
    ciao!!!
    P.S. a pad: spero di sentirti presto, scusa l'assenza ma sono preso da mille impegni come immagino anche tudel resto!
    a presto via mail
    ciao

    By Blogger Versus, at 4:45 PM  

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