Versus vs versus

Wednesday, December 13, 2006

E se lo dicono loro?

Dopo le critiche piovute sul precedente post, mi son sentito come San Giovanni Battista nel deserto (ci è stato nel deserto sì?!).

Poi oggi, ho letto le lettere al Corriere. Claudio Magris e Sergio Romano:

Il caso Welby e i malati che vogliono vivere

A integrazione di quanto ho cercato di dire nel mio articolo «Un caso estremo e i valori assoluti», apparso sul Corriere della Sera il 10 dicembre, vorrei richiamare l'attenzione su un altro aspetto del problema, della cui rilevanza mi sono reso conto dopo la pubblicazione del mio articolo, attraverso una dichiarazione di Mario Melazzini, primario day-hospital oncologico Irccs S. Maugeri di Pavia, presidente nazionale dell'Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) e a sua volta colpito da tale gravissima malattia neurodegenerativa e costretto sulla sedia a rotelle, capace di muovere solo due dita della mano destra, ma che continua a esercitare il suo lavoro di medico. Il primario Melazzini, dichiarando di avere il massimo rispetto per le considerazioni di Piergiorgio Welby e per le sue sofferenze, si dichiara amareggiato di vedere che si investe moltissimo (in denaro, impegno politico, comunicazione mass-mediatica e così via) per iniziative incentrate soltanto sulla rivendicazione del diritto a morire, mentre non si prendono quasi mai in considerazione le ragioni, le testimonianze, le iniziative di chi, pur in condizioni clinico-fisiche analoghe o anche peggiori di quelle di Welby, si impegna in una direzione contraria ossia per la continuazione della vita, testimoniando la volontà e la possibilità di vivere dignitosamente sino all'ultimo. Il primario Melazzini denuncia ad esempio il fatto che lo scorso 18 settembre, mentre Piergiorgio Welby «riceveva dalla più alta autorità dello Stato pubblica risposta alla sua richiesta di sospensione delle cure, rimaneva invece inevasa la silenziosa protesta di un gruppo di malati di sclerosi laterale amiotrofica provenienti da tutta Italia.Questi malati chiedevano più assistenza, più tutela della dignità dei pazienti, anche più ricerca vera. Tra di loro c'erano molte persone in carrozzina, molte ventilate artificialmente, alcune tracheomizzate; tutte in uno stadio avanzato della malattia ma con la stessa aspirazione: vivere, non morire». A livello politico e mediatico, egli aggiunge, «chi vuole morire fa notizia, mentre non fa notizia chi — magari trovandosi in identiche o anche peggiori condizioni — viene volutamente trascurato». Mi sembra doveroso dare il più ampio risalto possibile a questa denuncia, anche indipendentemente da ciò che si pensa in proposito, e mi interesserebbe naturalmente molto conoscere la sua opinione.
Claudio Magris ,

Caro Magris, temo che il primario Melazzini abbia ragione e che il desiderio di vivere sia effettivamente meno «piccante», per il mondo dell'informazione, del desiderio di morire. Spiace constatarlo, ma siamo tutti guardoni e consumatori di emozioni forti. Sbirciare dal buco della serratura un uomo che invoca la propria morte è più eccitante che assistere al quotidiano impegno di chi cerca di sopravvivere. Eppure vi è tra Welby e i malati di cui parla Melazzini un tratto comune. Tutti credono che ogni persona, venendo al mondo, debba lasciare al mondo qualcosa. Un grande filosofo spagnolo, José Ortega y Gasset, scrisse in un suo saggio che la parola «autore» deriva dal verbo latino augere, che significa aggiungere, aumentare. Se dimentichiamo per un istante il significato prevalentemente artistico che la parola ha assunto, siamo tutti «autori» perché tutti egualmente desiderosi di realizzare qualcosa, di lasciare una traccia della nostra presenza: un libro, un'opera di beneficenza, un'azienda, un patrimonio, un'invenzione, una raccolta, il ricordo di un lavoro ben fatto e della nostra abilità in un particolare settore delle attività umane. Non c'è persona, per quanto pigra e indolente, che non desideri di essere ricordata per essersi distinta in qualcosa. Il caso di Welby, a questo proposito, è esemplare. Welby non vuole scomparire nel nulla. Si serve dell'ultima parte della sua vita perché il suo caso susciti un dibattito nazionale, modifichi la legislazione italiana, crei il diritto alla morte. Nel post scriptum della lettera che ha inviato ai direttori dei giornali, chiede ai suoi compagni e sostenitori di sospendere lo sciopero della fame e li ringrazia per una «forma di lotta che ha contribuito in modo determinante al radicamento di un nuovo grande momento di dialogo e di conoscenza a tutto il Paese». Chi difende energicamente il diritto di Welby dovrebbe chiedersi contemporaneamente se il successo della sua campagna non rischi di creare in una parte della società la pericolosa convinzione che l'Italia abbia trovato finalmente la soluzione del drammatico problema delle malattie terminali. Non si deve difendere il diritto alla morte senza fare altrettanto, con eguale energia, per il diritto alla vita. (Sergio Romano)
Estratto da Corriere della Sera, 13 Dicembre 2006.

Ho capito di essere il pirla di sempre. Ma perlomeno, sono in buonissima compagnia.

AV

P.S. Questo post è massimamente autocelebrativo. Chiunque voglia commentare per rinfacciarmi il mio egotismo, sappia che ne sono già consapevole.

Labels: ,

23 Comments:

  • assoultamente ed inequivocabilmente...
    no comment

    By Blogger Unknown, at 11:59 PM  

  • eh no, Romano, non è che la richiesta di morire sia "più piccante" di quella di vivere...a costo di ripetermi, per l'ennesima volta : il punto in questione è che ci si trova di fronte ad un diritto (quello di Welby) calpestato, e l'unico rimedio è che qualcuno, possibilmente sostenuto dalla legge, possa porre fine alle sue sofferenze. Trovo infinitamente scorretto, e questo lo fa Magris, richiamare la situazione dei malati intenzionati ad andare avanti perché NON UNA SOLA VOCE si è alzata contro la loro scelta, e ci mancherebbe altro. Non è vero, è stravero che queste persone meritano il massimo dell'aiuto, ma creare una specie di contrapposizione tra loro e chi invece non ce la fa più ricorda in modo grottesco e ahimé doloroso una guerra tra poveri. E le guerre tra poveri sono il classico modo che si usa per distogliere l'attenzione da i veri problemi di fondo. Magris parla della necessità della ricerca vera...e allora pensiamo a tutte le forze politiche, religiose, mediatiche che in questo paese si mettono di traverso di fronte ad innovazioni (sia scientifiche che sociali) senza nemmeno preoccuparsi di nascondere la loro invereconda ipocrisia. Sono solo io ad avere l'impulso di vomitare quando sento il divorziato e convivente-con-donna-molto più-giovane Pierferdy difendere a spada tratta la famiglia tradizionale? Ce l'ho solo io l'impulso di aggredire il televisore quando sento la Santanché (no, dico, la *Santanché*, più plastica che donna) dire che bisogna difendere gli usi tradizionali perché "gli italiani con i capelli bianchi" ci tengono tanto?! Mi fa molto piacere che Romano voglia difendere il diritto alla vita, perchè siamo d'accordissimo. Io aggiungo solo che questo diritto va difeso con le unghie e con i denti, ma solo se l'interessato è d'accordo. E già che ci sono, la frase "Chi difende energicamente il diritto di Welby dovrebbe chiedersi contemporaneamente se il successo della sua campagna non rischi di creare in una parte della società la pericolosa convinzione che l'Italia abbia trovato finalmente la soluzione del drammatico problema delle malattie terminali" è puro e semplice terrorismo mediatico. Complimenti vivissimi.

    ciao
    Degio

    By Blogger Unknown, at 10:32 AM  

  • Il ministro Livia Turco, nel manifestare la sua contrarietà all'eutanasia, ha sottolineato come sia per lei prioritario incentivare con tutti i mezzi sia la terapia del dolore (che nel nostro paese governato fino a ieri dagli inflessibili difensori della Vita è rimasta pressoché ignorata) sia l'assistenza per i malati terminali o comunque sofferenti e le loro famiglie. Credo che questo dimostri due cose: non possono dirsi ignorate le voci di chi lotta contro la propria sofferenza con sovrumano coraggio se il ministro della salute in persona fa dichiarazioni così sentite (poi naturalmente dovrà mettere in pratica quel che dice, mi pare chiaro); in secondo luogo, le grida di Welby e di coloro che preferirebbero, con pari dignità degli altri, mettere fine al proprio calvario sono servite a mettere in luce le ragioni di tutti. E "se lo dicono loro" possono avere ragione o torto, essere parziali o imparziali tanto quanto te.

    By Anonymous Anonymous, at 12:35 PM  

  • per anonimo: pagherei per essere parziale o imparziale tanto quanto claudio magris e sergio romano...
    :-)

    ehm, scusa, per inciso, tu saresti imparziale o parziale?

    per il resto, la mia opinione sulle strategie comunicative dei media, l'ho già espressa.

    sulla Turco, con tutto il rispetto, l'unico provvedimento di peso da lei preso le è stato cassato in commissione dai suoi stessi alleati (e giustamente a mio avviso...), quindi sai, cercherei di guardare all'effettività delle cose più che alle dichiarazioni. le renderem omerito quando e se.

    AV

    By Blogger Versus, at 9:45 PM  

  • ... "possono avere ragione o torto, essere parziali o imparziali tanto quanto te"... o me.

    "si investe moltissimo (in denaro, impegno politico, comunicazione mass-mediatica e così via) per iniziative incentrate soltanto sulla rivendicazione del diritto a morire, mentre non si prendono quasi mai in considerazione le ragioni, le testimonianze, le iniziative di chi [...] si impegna in una direzione contraria ossia per la continuazione della vita [...]. A livello politico e mediatico [...] «chi vuole morire fa notizia, mentre non fa notizia chi [...] viene volutamente trascurato».

    anch'io ho detto che la turco dovrà agire e non solo parlare, ma se stiamo parlando di "livello politico e mediatico" credo sia parziale, questo sì, dire che le ragioni di chi vuole continuare a lottare siano "volutamente trascurate". in ogni trasmissione, in (quasi) ogni pagina di giornale che tratti l'argomento la questione della terapia del dolore viene portata in luce e sacrosantamente perorata. e per ora si tratta di dichiarazioni e basta, nell'una e nell'altra direzione; spero che al più presto, in entrambe, si passi ai fatti.

    un anonimo decisamente parziale

    p.s. io pagherei per essere parziale o imparziale come magris se si parla di libri e cultura; in materia di bioetica l'opinione di mr. versus non penso valga molto meno della sua...

    By Anonymous Anonymous, at 3:10 AM  

  • per un anonimo decisamente parziale: "in ogni trasmissione, in (quasi) ogni pagina di giornale che tratti l'argomento la questione della terapia del dolore viene portata in luce e sacrosantamente perorata." (?!).
    forse, e sottolineo forse, contestualmente alle dichiarazioni della turco, nulla di più nulla di meno. e se anche fosse (e ne dubito fortemente in base alle mie conoscenze, che possono tuttavia essere limitate), nn è questo il punto principale (cioè quello che tutti hanno accuratamente evitato -rivedere precedente post e commenti annessi-)

    per il resto, ribadisco quanto già scritto.

    infine, mr. versus si prende a volte anche la briga di scherzare e di nn prendersi troppo sul serio: se le opinioni di magris e romano concordano o no con la sua, mr versus vive bene ed egocentrico lo stesso :-)
    ciao! (ci conosciamo personalmente o sei anonimo anonimo?)
    AV

    By Blogger Versus, at 11:09 AM  

  • A me fanno piuttosto schifo i radicali e la loro palese strumentalizzazione politica di quello che è il caso welby e tutti i molteplici fattori in campo: la trovo una violenza ancora più scandalosa di quella che costringe welby a non riuscire a cessare di vivere...
    è d'oggi la decisione del tribunale, il quale ha deliberato contro le richieste di welby. Ovvio che trovi questa decisione sacrosanta, ma è cmq segno positivo di una sana ponderazione sociale sul tema, e di questo dovremmo ringraziare tutti l'esperienza e la battaglia di welby...e sottolineo di welby, non dei radicali.
    D'oh ha detto cose giuste, ma l'idea di essere accomunato fra la gente di sinistra che si fa "intortare" dai radicali e si crede perciò più "liberal" di tutti..beh mi offende un tantino. Cmq senza rancore, dall'alto della tua aberdiniensitudine puoi dire quello che vuoi!!!
    Un saluto a tutti
    Lama il lottizzatore intrepido

    By Blogger Unknown, at 1:13 AM  

  • per d'oh: per carità, nn volevo usare nessuna prova d'autorità...me la son tirata un po' scherzando, tutto qui! se anche magris e romano avessero scritto il contrario di quanto scritto da me, nn per questo avrei cambiato idea, anzi!

    per marco: a volte marco è incredibile; quando nelle sue granitiche convinzioni si insinua qualche dubbio, nicchia.
    lo vedo il suo dramma lacerante: la sua amata legge ha preso una decisione che in cuor suo nn gli sta bene, però siccome è innamorato della legge, tale decisione nn può che essere ai suoi occhi "sacrosanta"; per questo poi deve trovare eufemismi pregevoli per nn ferire da se stesso la propia sensibilità. in questo senso il "non riuscire a cessare di vivere..." riferito a welby è davvero STRAORDINARIO. UNA PERLA DI OCCULTAMENTO DELLA REALTA'! MI TOLGO IL CAPPELLO, NEMMENO I MEDIA ERANO ARRIVATI A TANTO. CI VUOLE UN'ABILITA' NN INDIFFERENTE, QUINDI BRAVO DAVVERO...

    anche prendere le distanze dai radicali nonostante se ne condivida la lotta è davvero insolito: stai mica affogando nei dubbi?! wow, dopo qualche mese ci si è accorti che i radicali sfruttano politicamente la situazione che si è venuta a creare...marco ma che fai?...sarà che è quasi natale?
    AV

    By Blogger Versus, at 9:16 AM  

  • This comment has been removed by the author.

    By Blogger Unknown, at 11:10 AM  

  • uhm...per la piega che ha preso la discussione scrivo ancora due righe. Devo interpretare l'anima "liberal" e più civile delle vostre in quanto di sinistra di questo dialogo :-P. Un po' tutti "accusate" i radicali di strumentalizzare la vicenda di Welby, ma non sono d'accordo. E credo anche di poter parlare, perché sono tutt'altro che un loro simpatizzante e ammetto di aver provato fastidio negli anni scorsi, quando ad ogni problema i Radicali reagivano con lo sciopero della fame o peggio della sete. Trovavo questo metodo di lotta politico scorretto e pure violento, e non lo condividevo per niente. Le storie di Coscioni prima e di Welby poi, invece, stanno su un piano totalmente diverso, perché non bisogna dimenticare mai che stiamo parlando di persone che nonostante le atroci sofferenze che devono sopportare sono perfettamente in grado di intendere e di volere. Nel pieno possesso delle loro facoltà mentali chiedono una cosa ben precisa, cioè di considerare le loro attuali terapie né più né meno che accanimento terapeutico, quindi da sospendersi. Ho sentito tirare in ballo in tv e sui giornali la vicenda di Terri Schiavo, che a suo tempo mi aveva agghiacciato per vari motivi, ma mi pare chiaro che non c'entra granché : fare battaglia politica su una Terri Schiavo sarebbe stato senz'altro strumentale, e sarei stato senza particolari dubbi al vostro fianco; Welby invece è un essere umano senziente che se proprio è strumentalizzato lo è coscientemente e soprattutto è parte attiva della discussione. In questo caso, mi sbaglierò, si confonde la strumentalizzazione con la lotta politica. Che tra l'altro coincidono molto spesso, ma indignarsene mi pare una cosa a metà strada tra lo svegliarsi sudati e il chiudere la stalla quando i buoi son scappati. Ditemi voi.

    ciao
    Degio

    By Blogger Unknown, at 11:13 AM  

  • X degio: forse indignarsene è esagerato, io sono un'idealista per vocazione, ed ho un'idea della politica ancora "pura" e scevra da ogni doppiogiochismo o "intortismo" pseudo-subliminare...vedere i radicali che fanno le FIACCOLATE (dai!!!!)per "PIERGIORGIO" (ebbene sì, si suole usare il nome, perché sai"è uno di noi""..sono caso che mal tollero, e quand'anche (ed è così) siamo dalla stesssa parte del campo di battaglia, non è detto che condivida le armi che mettono in gioco..
    Per Versus: io contesto la legge, e vorrei che la si cambiasse:non voglio assolutamente la solita "via di mezzo all'italiana", cioè non trovare un tribunale che, pietosamente e sull'onda mediatica, me la "disapplica" nel caso concreto e poi rinvia a data da destinarsi una decisione chiara e netta sull'eutanasia: si deve partire dal particolare per trovare una soluzione universale, altrimenti quelle di welby non sarebbe "una lotta di libertà" ma "una lotta di egoismo suicida"..
    Poi la perifrasi caratterizzante che ho usato deriva dal fatto che io, proma di essere innamorato della legge, SONO INNAMORATO DELLE PERIFRASI!!!Cmq non mi costa molta fatica dire che welbi vuole trovare q.uno che lo ammazzi, possibilmente senza farlo soffrire...
    Un saluto a tutti
    Lama l'oscurantista radical-chic

    By Blogger Unknown, at 3:20 PM  

  • per degio: mi trovo sostanzialmente d'accordo con il tuo ragionamento; forse io trovo poco elegante che si usi un dramma umano per fini squisitamente di lotta partitica. non mi piace; non mi scandalizza la mente, mi urta un po' la sensibilità. e cmq, pur perseguendo lo stesso fine, i radicali de facto raggiungono obiettivi differenti, quindi trovo ugualmente qualcosa di strumentale.

    per lama:usi le perifrasi che sono l'unico mezzuccio rimasto per sostenere l'insostenibile...:-)

    AV

    By Blogger Versus, at 4:04 PM  

  • Per Marco : tolta la parte sull'idealismo sono completamente d'accordo. :-)
    Per Versus : concordo assolutamente con te dal punto di vista della sensibilità (io condivido la lotta di Welby ma non più di tanto il modo di portarla avanti dei Radicali...tant'è vero che poco dopo che avevano cominciato il "solito" sciopero della fame lo stesso Welby gli ha chiesto di interromperlo). Però non capisco, cosa significa "pur perseguendo lo stesso fine, i radicali de facto raggiungono obiettivi differenti"?

    ciao
    Degio

    By Blogger Unknown, at 5:58 PM  

  • Beh, non sono l'unico pirla che professa tale convinzione...si vede che vuoi ghettizzarmi perché non "allibisco" di fronte alla tua perfetta ed impeccabile logica sul no all'eutanasia!
    Lama e la ritorsione del principio d'autorità (che tra l'altro non vale granché)

    By Blogger Unknown, at 12:05 AM  

  • per degio: intendevo dire che i radicali ottengono una visibilità politica, un ritorno di immagine...stanno sul proscenio insomma. ma è un particolare insignificante, almeno su questo siam d'accordo :-)

    per bonny: ho detto che mi urta un po', nn faccio il moralizzatore...piuttosto tu, che ti scandalizzi?
    "l'aborto
    la ricerca sulle staminali embrionali,
    migliaia, milioni di casi umani...portati alla luce per questioni politiche." ma se hai sempre detto che per te è solo un mucchio di cellule, dove stanno sti milioni di casi umani strumentalizzati? :-)

    ragazzo, sei in una posizione difficile da tenere, stai attento che come ti muovi (come scrivi) crolla tutto...:-)
    ciao!
    AV

    By Blogger Versus, at 5:20 PM  

  • ah
    per marco: no, figurati, sono io che allibisco di fronte all'illogicità del tuo sì...ma niente ghettizzazioni per carità!
    :-)
    AV

    By Blogger Versus, at 5:22 PM  

  • Ho capito quindi il no all'eutanasia sarebbe una scelta illogica, ma se alcuni stati hanno fatto questa scelta, allora gli stati possono fare scelte illogiche, no? Anche l'aborto è da questo punto di vista una scelta illogica, che si salva dalla critica per il "contemperamento d'interessi"...beh se alcuni stati hanno scelta di disciplinare l'eutanasia non sarà forse perché han ritenuto che anche qui ci fosse qualcosa da salvaguardare in ballo?...e cosa c'è che non va? Cioè l'illogicità, se c'è, rispetto a cos'è? O sono solo io che la difendo in aperta contraddizione con me stesso? Quindi non è illogica l'eutanasia ma chi la difende?!
    Proprio non ti seguo...ne seguo questa tua abitudine al "narcisismo intellettuale", ammantato di superiorità, che traspare da alcuni tuoi commenti. Magari involontario ma palese.
    Un saluto a tutti
    Lama l'ammantatore di toni bloggistici

    By Blogger Unknown, at 6:32 PM  

  • per marco e bonny: wow, troppo sul personale, riepiloghiamo.
    dire che per me l'eutanasia è una scelta illogica significa offendervi e rischiare di nn avervi più qui? peccato che io nn me ne possa andare da qui ogni qual volta, sul mio no all'eutanasia, si è voluto vedere sempre e solo una motivazione confessionale o, come piace a bonny, teocon.
    ribaltiamo la cosa: voi (marco) non siete illogici, ma io sì perchè sostengo certe cose per fede (come volete voi perchè così vi fa comodo)?
    io credo di poter dire con tutta legittimità che l'eutanasia è una scelta illogica, ma l'illogicità non preclude mica per sua natura di poter essere scelta (e nemmeno è detto che io abbia ragione).
    quella che a voi sembra arroganza (morale, intellettuale, etc...) per me è solo sostenere le mie posizioni con forza, dignità e coerenza. se è sembrato squallido me ne dispiaccio, se è sembrato che io vi mancassi di rispetto, sono mortificato. quanto alla demagogia, io credo che i demamgoghi qui siano altri

    mette le cose un po' a casaccio perchè rispondo a tante cose.
    ah, marco: EUTANASIA E ABORTO NON SONO LA STESSA COSA.


    infine, io ho per voi una stima sconfinata, mi spiace se ho dato l'impressione di credere il contrario. i commenti "narcisisti intellettuali" come li definisce marco sono provocazioni, tutto qui.

    in amicizia
    AV

    By Blogger Versus, at 7:21 PM  

  • X D'oh: sono d'accordo sulle tue preoccupazioni, e sul fatto delle tre vie, delle quali l'ultima è di fatto già talvolta praticata...mi dici che l'eutanasia è legalmente inaccettabile, ma alcuni stati l'hanno pur accettata. Mi dici che lo stato non se ne può prendere la responsabilità ma, di fatto, lo stato se la prende per l'aborto (lo so versus che sono diversi nella forma, ma nella sostanza si uccide una persona con una procedura "di Stato": almeno nell'eutanasia lei lo sa e ci sta!Ma Il feto?!).
    Poi ci sono implicazioni di responsabilità morale sui medici che possono essere drammatici, ma ciò non toglie che non vedo la sua inaccettabilità in uno stato.
    Un saluto a tutti
    Lama

    By Anonymous Anonymous, at 9:04 PM  

  • X d'oh: la legge sull'aborto dice solamente che si può scegliere questa strada entro i primi tre mesi "quando è in pericolo l'integrità psico-fisica della donna".Punto. Ora, capisci come me che questa frase è VAGA COME IL MAL DI PANCIA, tanto che la prassi ora in voga, quella che consente l'aborto quasi, come direbbe il mai dimenticato SCOGLIO, "ad minchiam", risulta quasi legittima e non in contrasto con il dettato normativo (infatti io posso dire "voglio abortire perché se partorisco la mia linea ne risente, E CIO è LESIVO DELLA MIA INTEGRITà PSICO-FISICA!!!...come contraddirmi?).
    Detto ciò, dal punto di vista delle possibili derive "folli"che potrebbe prendere l'eutanasia, il pericolo è identico (sai quante richieste di eutanasia dopo "la notte di Istanbul" per i milanisti!!!) ma è un rischio insito ed ineludibile quando si toccano temi spinosi.
    Continuo a sostenere l'identità sostanziale tra l'aborto ed eutanasia, posto che nel 1°caso si parla di un feto che "non può scegliere" (non è forse più grave allora?)..non ho cmq certezze incrollabili su come fare una legge accorta e garantista al max sul morituro sua sponte (questa ti piace versus?)ma qualche piccola idea già ce l'ho e magari, nelle prox puntate di WELBYFUL" ve ne renderò conto.
    Un saluto a tutti
    Lama che non ama l'amo ma ama l'amaca

    By Blogger Unknown, at 5:36 PM  

  • X bonny: sono d'accordo al 99,9 %!
    Lama il condivisore

    By Blogger Unknown, at 5:38 PM  

  • risponderò in modo articolato al più presto ma nel frattempo tengo a precisare a caratteri cubitali che IO NON HO MAI DETTO NIENTE SULLA PIETA' UMANA COME POSSA LONTANAMENTE ASSOMIGLIARE A QUANTO RIFERITO DA BONNY. NON HO MAI INSCRITTO LA PIETA' UMANA IN UNA CATEGORIA PARTITICA, MI SPIACE ESSERE STATO FRAINTESO.
    NEGO TUTTO QUANTO MI è STATO ADDEBITATO IN PROPOSITO DA QUEL NAZISTA ROSSO DI BONNY!!! :-)

    certa sinistra perde il pelo ma il vizio di travisare e mistificare, quello mai! siete proprio l'Italia che non vuole bene...:-)
    saluti
    AV

    By Blogger Versus, at 7:35 PM  

  • Ma d'oh cavolo....E' SATIRA!!!!chissenefrega...la satira non deve avere limiti, sennò che satira è....:-)

    By Blogger Unknown, at 12:50 AM  

Post a Comment

<< Home


 
stats count