Versus vs versus

Thursday, May 04, 2006

L'utente da lei chiamato...

Una telefonata e un incontro. È certamente un segnale distensivo alla ricerca di un accordo la telefonata di Romano Prodi a Silvio Berlusconi e il successivo incontro fra i due sulla spinosa questione del successore di Ciampi al Quirinale.
D’altro canto però, si configura come un segnale di debolezza da parte del leader dell’Unione che, pressato dai Ds, appare incerto sul da farsi e medita su quali sarebbero le conseguenze nel lasciare via libera a Massimo D’Alema verso il Colle.
In un Paese diviso così nettamente diviso e con una maggioranza di governo che rischia di andare sotto ad ogni votazione al Senato, un’intesa sul nome del nuovo Presidente della Repubblica appare più che necessaria, ma a farne le spese potrebbe essere proprio la leadership di Prodi, già di per sé poco carismatica anche all’interno della propria coalizione, a dispetto dei proclami degli alleati di governo.
La candidatura di D’Alema al Colle, da un lato, accontentando il maggior partito del centrosinistra, darebbe fiato a Prodi, che in questi giorni è alle prese con il valzer delle poltrone di governo; d’altro canto insospettisce non poco il cosiddetto fronte dei “dalemiani” che si è aperto nel centrodestra: il sospetto è che quest’ultimo si sia così espresso nella speranza di una prossima crisi di governo che ci riporti alle urne, congiunta ad una conferma da parte degli italiani della riforma della Costituzione, che di fatto, se le cose andassero così, andrebbe a limitare di molto il peso politico del presidente dei Ds, da sempre considerato a destra il vero regista occulto delle strategie degli avversari politici.
Ad ogni modo, ciò che realmente complica le cose al leader dell’Unione è che questo era forse l’unico gesto possibile da concretizzare, e l’impressione è che, nonostante siano già molti i grattacapi di un governo non ancora formato e insidiato con i quali Prodi deve fare i conti, il nuovo Presidente del Consiglio avrà a che fare spesso con scelte pressoché obbligate.
E non sempre potranno rivelarsi quelle vincenti.

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2 Comments:

  • ciao versus,
    penso che nei prossimi mesi, come ogni volta in cui in una repubblica parlamentare c'è una maggioranza instabile, il P.d.R. avrà un ruolo molto più ampio di quello svolto da Ciampi in questi unltimi anni. Come è successo a Scalfaro, il prossimo Pres. potrà diventare vero decisore politico. Potrà muoversi negli spazi di discrezionalità che la Costituzione, con volute lacune disciplinari, ha fornito al nostro ordinamento per consentire al sistema poliico diverse soluzioni di composizioni dei conflitti. La Cost. del '48 potrebbe infatti essere sostituita dal motto "prudenza e compromesso", ottima scelta per un Paese diviso da un baratro ideologico prima, ora da un baratro di cui io ancora non capisco la motivazione. Scelta ardua, dunque, per la quale non so suggerire nome migliore di Amato, defilato rispetto alla propaganda più triviale, se mi chiedi chi preferisco tra i papabili. Nell'Italia dei sogni, invece, Sergio Romano.

    By Anonymous Anonymous, at 4:55 PM  

  • Scusa versus non ho firmato. L'anonimo è Giacomo Robutti, ciau

    By Anonymous Anonymous, at 4:57 PM  

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