Versus vs versus

Wednesday, April 26, 2006

Liberi tutti

“Stronza”, “fascista”, “bastarda”, “Moratti al rogo”.
Così è stata accolto ieri da un gruppo di manifestanti, il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti a Milano, dove è candidato sindaco per la CdL, in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione.
Il ricordo che dovrebbe unire, è finito nuovamente per dividere, in un corteo dominato dalle bandiere dei partiti dell’Unione e della Cgil, dove ben pochi tricolori sventolavano.
Come se non bastasse, la Brigata Ebraica, che insieme a tutte le forze antifasciste ha dato il suo contributo alla liberazione del Paese, è stata presa di mira da un gruppo di teppisti che ha bruciato la bandiera d’Israele inneggiando all’Intifada.
Premesso che proprio grazie alla liberazione dal nazifascismo l’Italia è uno stato democratico dove il diritto alla protesta è legittimo, ciò non significa che questo diritto debba calpestare civiltà e buongusto.
È ora di smetterla di asservire valori universali ad ideologie politiche.
Se non ora, quando?
Non siamo forse una democrazia abbastanza matura da fissare libertà, pace e democrazia come valori universali condivisi e partecipabili?
Forse no.
Forse no, finché c’è qualcuno che si riempie la bocca di libertà, pace e democrazia per poi tingerle di un colore.
Forse no, finché chi si appropria della libertà, rispetta la propria e non quella degli altri.
Forse no, finché non si capisce o si fa finta di non capire che c’è una stagione per ogni battaglia e una battaglia per ogni stagione, e che le battaglie sono fra loro diverse e con diversi mezzi vanno combattute, e che oggi non si può accettare la violenza finanche quella verbale, soprattutto in circostanze del tutto inappropriate. Il 25 aprile 2006, non c’era nessuno in piazza da appendere per i piedi, ed è in occasioni come queste che l’antifascismo militante si rivela odioso e becero tanto quanto il fascismo.
Sproloquiare di libertà da uomini liberi, impedendo a taluni di parteciparvi, significa tradire lo spirito della Liberazione.
E se a questi signori osiamo chiedere tolleranza, sappiano che chiediamo loro molto meno di ciò che dovrebbero fare, perché libertà non è tolleranza, ma partecipazione.

Lo cantava qualcuno che di certo non votava centrodestra.

3 Comments:

  • Ieri sono stato alla celebrazione del 25 aprile, tornato a casa, visto le cronache, ho iniziato a sognare e sogno tutt'ora.
    Sogno un 25 aprile con pochi politici e tanti cittadini. Un 25 aprile sobrio, dove voci di giovani, ragazzi e ragazze, leggano le testimonianze dei loro bisnonni, che hanno dato il sangue per la loro democrazia.
    Un 25 aprile con le bandiere di tutti, ma senza sventolatori scomposti.
    Un 25 aprile così non ce l'abbiamo, ma lo dobbiamo costruire insieme, non è un'opzione, è un dovere.

    By Anonymous Anonymous, at 6:54 PM  

  • "Ci sono solo 2 cose infinite: una è l'universo, l'altra la stupidità umana. E dell'universo non sono ancora del tutto sicuro". Con queste parole, un ebreo, uno che ci vedeva spesso lontano, sintetizzava l'essenza del genere umano. Stiamo parlando di Albert Einstein. Se fra le componenti dell'universo esiste una costante, possiamo forse, individuarla nella stupidità del genere umano. D'altra parte come ci insegna lo stesso Albert, tutto è relativo, per tanto essere dalla parte della ragione o del torto, dipende solo dal punto di vista da cui si guarda scorrere gli eventi della storia. "Chi è sul treno vive un'esperienza, chi osserva dalla banchina ne vive un altra". Il problema è capirlo. La capacità di astrazione con cui lo scienziato analizzava la realtà, gli permetteva di avere una visione super partes degli eventi. Ecco, purtroppo, ai giorni nostri manca capacità di astrazione, non riusciamo a vedere gli eventi con animo distaccato. Non tutti per fortuna, ma la stragrande maggioranza del popolo ha bisogno di sentirsi parte di uno schieramento, di uno piuttosto che dell'altro, affrontando le problematiche col distacco di un ultras della Roma davanti a uno della Lazio, aggrappandosi a scontri ideologici, che tutto possono essere definiti, fuorchè pregni di un significato ragionato. Buona liberazione a tutti. Sempre e comunque.

    By Anonymous Anonymous, at 1:48 AM  

  • Auguri a te, Marco, ci siamo visti almeno un paio di volte e ti faccio gli auguri via internet, strano, vero, sono insidie del villaggio globale...
    Ad ogni modo Marco è un nome frequente, ma non scontato, credo, è il nome di un evangelista importante, un nome importante, che viene ricordato in modo particolare.
    Un abbraccio e un saluto a tutti

    By Anonymous Anonymous, at 6:40 PM  

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