Versus vs versus

Saturday, April 22, 2006

Alessandria News: siamo tutti mercenari

Lo scorso giovedì sera un gruppo di militanti di An e Azione Universitaria ha contestato la giornalista Giuliana Sgrena che in Alessandria è intervenuta presso l’associazione Cultura & Sviluppo dove ha parlato della guerra in Iraq e del suo rapimento, il cui epilogo fu, come tutti ricorderanno, la liberazione dell’ostaggio e la conseguente morte di Nicola Calipari in circostanze ancora non del tutto chiare.
Motivo della contestazione alla Sgrena è stato l’aver definito Fabrizio Quattrocchi (l’italiano rapito e giustiziato da terroristi iracheni) un mercenario.
La Sgrena ha replicato: “Per il vocabolario è tale chi lavora alle dipendenze altrui in cambio di un compenso in denaro”.
La signora Sgrena ha ragione: questa è la prima accezione della parola “mercenario” che è possibile riscontrare su un qualsiasi buon dizionario di lingua italiana.
Ma la signora Sgrena è una giornalista troppo abile e capace per non sapere che una parola, specie nella nostra bella lingua, non presenta quasi mai un significato univoco, che a seconda del contesto il significato varia all’interno di una vasta gamma di sfumature, che secondo l’uso corrente che di una parola si fa, questa può assumere diversi significati. Nella fattispecie del caso, la parola “mercenario” al giorno d’oggi ha usualmente carattere spregiativo; usarla significa veicolare un messaggio, un’idea: dobbiamo forse credere che la signora Sgrena si nasconde tra le pieghe di un dizionario perché non ha il coraggio delle sue idee? Non può essere, perché la signora Sgrena ha dato prova di coraggio nei tragici eventi che l’hanno vista vittima e testimone. Allora, non possiamo pensare ad altro che ad un errore. Perché se prendessimo per buona la definizione di mercenario data dalla signora Sgrena, allora tutti saremmo mercenari, tutti quelli che onestamente lavorano per guadagnarsi di che vivere. Tutti: impiegati, commessi, lavoratori non autonomi; e in fondo, anche i liberi professionisti, se consideriamo che i clienti sono in qualche modo datori di lavoro, o no?
Allora, signora Sgrena, lei ci sta ad essere definita mercenaria?
Il giornalista vede, racconta, interpreta.
Dobbiamo cominciare a pensare che lei vede con gli occhi del suo editore, racconta con la penna del suo editore e pensa con la testa del suo editore?
Non si sentirebbe lesa nella sua dignità professionale?

Per la notizia di cronaca la fonte è: La Stampa, 22 aprile 2006 (cronaca di Alessandria e Provincia)

3 Comments:

  • Solo una precisazione, visto che ero presente: la Sgrena ha detto anche che lei non considera il termine come un dispregiativo, visto che lo stesso Paolo Simeone, arruolatore che aveva ingaggiato Quattrocchi, ha ammesso "siamo mercenari".
    La mia personale opinione, se a qualcuno può interessare è che non è vero, come dice Giuliana Sgrena, che "non si dà una medaglia a un mercenario", se un mercenario sacrifica la sua vita per la patria è giusto riconoscerlo. La vicenda di Quattrocchi però è ancora incerta e poco chiara, come tante cose in Iraq. Forse era meglio aspettare, raccogliere informazioni, vagliare.
    Un saluto a tutti

    By Anonymous Anonymous, at 9:52 PM  

  • Caro Giacomo,
    raccolgo la tua precisazione e ti lancio una provocazione.
    Se la signora Sgrena non attribuisce alcuna connotazione negativa al termine mercenario, ma solo e solamente il significato di “(…) chi lavora alle dipendenze altrui in cambio di un compenso in denaro”, allora la prossima volta che verrà a fare visita alla nostra città, andiamole incontro io e te, e lì, vis a vis, apostrofiamola come mercenaria.
    L’onestà intellettuale della signora Sgrena ci preserverà da ogni eventuale querela.

    By Blogger Versus, at 11:34 AM  

  • Cari avventori del blog, espongo, in poche righe, la mia opinione: la parola mercenario è originariamente una voce scevra da ogni connotazione spregiativa. Diventa, nel linguaggio comune, una voce negativa, poichè abbinata all'idea di "chi esercita il mestiere delle armi per professione al servizio di uno stato straniero o di gruppi politici o economici(nota personale: ed esercita senza essere mosso da valori altri se non il deanaro; ed è in questa accezione che la voce incriminata viene interpretata in senso negativo)". Ora, la verità sta nel mezzo. Più precisamente la Sgrena, usa la parola mercenario poichè in senso comune viene intesa soprattutto in sesno militare, di chi presta servizio militare sotto compenso, ma la usa senza attribuirle alcun giudizio in senso etico.

    Per chi non era presente alla serata, vorrei inoltre far notare che la questione nasce dal fatto che la Sgrena trova assurdo che non venga conferita alcuna medaglia ai Carabinieri di Nassirya poichè, secondo la prassi militare non si può conferire alcuna medaglia a chi è in Missione di Pace, mentre sia invece stata conferità a un "mercenario".

    La sgrena ha poi fatto un interessante intervento sulla dignità di un essere umano di fronte alla morte. Ma di questo riparleremo più avanti in separata sede, se Il ControVerso vorrà...alla prossima...

    By Anonymous Anonymous, at 12:16 PM  

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