Versus vs versus

Monday, April 24, 2006

Preti da asporto

Nel week-end, sacerdoti polacchi prendono voli low cost da Cracovia o Varsavia e raggiungono Glasgow; venerdì e sabato stanno nei confessionali, dicono messa nelle chiese scozzesi e rientrano in patria subito dopo.
Tutto ciò a causa della crisi vocazionale che ha colpito la Chiesa Cattolica in Scozia.
Sono i religiosi dunque, i primi ad aver abbattuto sul serio le frontiere europee del lavoro: sono i pendolari della globalizzazione. E a questo nuovo “mercato” si adeguano, tant’ è che nei seminari polacchi già in molti si danno allo studio della lingua inglese, in vista di una prospettiva “lavorativa” a tempo pieno.
A fronte di una ripresa di interesse nei confronti della religione cattolica da parte dei laici (così secondo alcune recenti statistiche), comincia davvero ad essere preoccupante la crisi di vocazioni: in Germania le chiese vengono addirittura sconsacrate e vendute come immobili qualsiasi (per debiti ma anche per mancanza di sacerdoti).
Le cose non vanno meglio a casa nostra: sono molti i casi di parrocchie “scoperte” e di sacerdoti che suppliscono la mancanza di un titolare. Ad Albenga, per la tradizionale benedizione pasquale delle case, vista la mancanza di sacerdoti, sono stati i parrocchiani ad autobenedire la propria abitazione, muniti di ampolline di plastica riempite con acqua benedetta e con tanto di foglietto con formula di rito.
Se così stanno le cose, il miglior rimedio alla disoccupazione sembra essere la vocazione; almeno fino a quando i sacerdoti rimarranno al riparo dalla legge Biagi; potrebbe essere il contratto a progetto a fregarli: di questi tempi, figli della cultura del sospetto, ad alcuni risulta difficile credere alla beatitudine ultraterrena promessa senza almeno una qualche garanzia contrattuale.

3 Comments:

  • Lascio la mia testimonianza in Olanda: anchè là molte chiese sono state sconsacrate e vendute, ora sono hotel o negozi di telefonini o altro (sexy shop, magari?!).
    La crisi delle vocazioni chiama la reponsabilità dei laici, già maturata in realtà diverse come quelle latino-americane. In Italia sembra essere più lungo il processo...

    By Anonymous Anonymous, at 2:09 AM  

  • Più che d'un problema di celibato o di crisi delle vocazioni penso si tratti di una questione di chiarezza su cosa sia una scelta come quella del sacerdozio:finchè ci saranno paesi dove ci si indigna(giustamente)che altrove la religione detti la legge dello stato ma dove i laici si ergono difensori di valori che parrebbero appartenere a una sola fede, la scelta di esercitare la propria religione come "mestiere" solleva quesiti forse troppo complessi per ricevere una risposta adeguata.

    By Anonymous Anonymous, at 7:53 PM  

  • ciao versus!fa schifo il tuo blog! scherzo dai.
    il senso della consacrazione è di dire: io sono di Dio in tutto e per tutto, lui è la mia famiglia(celibato),tutto quello che ho(povertà),e a lui do tutta la mia volontà (obbedienza).non è questioni di sconti, di adattamenti o di aggiornamenti. il sacerdote è colui che dedica la propria vita totalmente a Dio, è il modo migliore che si è trovato è attraverso i 3 voti. se un giorno (magari domani)si vede che ci si consacra meglio senza uno o più voti, la Chiesa sceglierà di cambiare.

    By Anonymous Anonymous, at 5:47 PM  

Post a Comment

<< Home


 
stats count