Versus vs versus

Tuesday, May 23, 2006

Polvere di stelle


Dal 1997 la società statunitense Space Service, per un onorario che va dai 1000 ai 5300 euro, organizza funerali…galattici. Insomma, un campione di ceneri del caro estinto viene spedito in orbita, fluttua senza motivo per sei anni dopodiché ricade sulla Terra con la sua capsula, che al contatto con l’atmosfera si disintegra ovviamente. Mettendo per un attimo da parte l’idea fastidiosa che un giorno le ceneri di un qualche zio Sam dipartito prematuramente per i troppi hamburger ingurgitati ci piovano addosso, è interessante l’immagine di queste ceneri che vagano nello Spazio alla ricerca di Dio, tra buchi neri e satelliti per le telecomunicazioni. La paura della morte è tanta che non ci si rassegna neanche quando incombe: quando è ora di lasciare le vanità terrene, ne troviamo di ultraterrene, non nella fede ma nella tecnologia e nuovamente nella vanità umana, e neanche da morti c’è pace per la nostra disperata ricerca di senso. Non è facile accettare tout-court una visione religiosa della vita che prometta una beatitudine ultraterrena di cui non abbiamo prova, ma addirittura insensato è questo tentativo da morti di succhiare ancora la vita, magari attaccati alle mammelle della Via Lattea. L’insoddisfazione così connaturata all’uomo si esprime in una tensione alla quale non si vuole mettere fine neppure quando è giunta l’ora di farlo; una tensione che travalica la mondanità ma che è pensata con le strette categorie della mondanità stessa.
Se polvere siamo e polvere ritorneremo, che sia almeno polvere di stelle.

4 Comments:

  • Bonny ha scritto : "Qui più che paura della morte parlerei di feticismo...."
    Cara Bonny, leggendo il tuo intervento sulle prime ho trovato il richiamo all'Altissimo di milano2 un po' fuori luogo, come quando si tira a forza in una discussione un argomento che magari sta a cuore ma non c'entra un'emerita fava con ciò di cui si stava parlando. Riflettendoci un attimo, però, per quanto si tenda a mettere in burletta tutto quello che fa quell'uomo, non si può non notare come in realtà buona parte delle sue azioni si inserisca in una tradizione che vede il potente cercare, spesso con esiti a dire il vero un po' ridicoli, di marcare la differenza con i comuni mortali, guardacaso nel momento della morte (la "livella" di Totò). In pratica si cerca di smarcarsi dalla massa proprio nel momento che per antonomasia mette tutti sullo stesso piano...non fosse che odio i psicanalisti della domenica sarebbe una cosa abbastanza interessante su cui riflettere un attimo. Cambiando totalmente argomento, poi, mi sto chiedendo sempre più spesso cosa spinga persone d'età ormai avanzata (Berlusconi classe 1936, Prodi pochi anni di meno eccetera) a rimanere pervicacemente attaccati a posizioni di potere/responsabilità quando potrebbero tranquillamente godersi la vecchiaia in qualche paradiso tropicale (o in alaska, cazzi loro) facendo fruttare quello che più o meno meritatamente hanno accumulato nella loro vita. Giusto Silvio, tempo fa, parlando dei magistrati usò un'espressione significativa, definendoli "antropologicamente diversi dal resto della razza umana", suscitando il solito vespaio. Non so voi, mai io mi sento davvero "antropologicamente diverso" da questi insaziabili dinosauri(boh, detta così sembra il titolo di un pornazzo da ospizio), sarà che ho deciso di impostare la mia vita per dimostrare che la mia pigrizia è una malattia invalidante e farmi quindi riconoscere un'adeguata pensione.
    Mi rendo conto che non mi sono nemmeno presentato, rimedio almeno firmando.
    Saluti,
    un vecchio cammello (degio)

    By Anonymous Anonymous, at 11:37 AM  

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    By Anonymous Anonymous, at 5:14 AM  

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