Versus vs versus

Thursday, May 25, 2006

Il formaggio che puzza

Mentre a Berlino sparano all’orso, a Cannes c’è chi si adagia sugli allori grazie ad una Palma: basta il nome di Nanni Moretti perché ai critici pigli a sudare la fronte per gli spasmi dell’emozione, e al pubblico perbene vengano i sussulti del cuore, palpiti d’amore intellettualoide per l’immaginario di celluloide del regista italiano. Anche dalle colonne di Le Monde, il prestigioso quotidiano d’Oltralpe, gridano chapeau! per l’ultima pellicola presentata a Cannes da Moretti, il discusso “Il Caimano”. Già il titolo dell’articolo denuncia il coraggio morettiano per aver gettato il cuore oltre l’ostacolo ed aver affrontato petto in fuori un tema che, in effetti, ha portata massima: “Nanni Moretti, esploratore senza pietà dell’anima italiana”. Eccolo, l’intrepido Nanni, chimerica creatura geneticamente modificata, un incrocio tra Indiana Jones, Raffaele Morelli e Don Chisciotte, accompagnato dal fido scudiero Sancho Panza – Silvio Orlando, tutto intento a scandagliarci le coscienze marce, disposto all’occorrenza a vestire i panni del cardinal Borromeo ed assolverci tutti, non prima di averci fatto fare qualche girotondo, tanto per espiare un po’ le nostre colpe.
È grossomodo questo il ritratto che Le Monde fa del cineasta quando l’articolista pretende di sviscerare le intenzioni del film alla luce dei convincimenti poco lusinghieri che i francesi di solito hanno nei nostri confronti, giornalista di Le Monde non escluso, visto che li usa e ne abusa. Secondo il quotidiano francese il film mostra perché l’Italia “produce regolarmente una tossina parente stretta o lontana che sia del fascismo”. Ecco che l’amico(?) italiano Nanni assurge alla dimensione igienico-sanitaria-metafisica: egli è ora un medico senza frontiere che trasforma la sua cinepresa in un microscopio col quale stanare la pericolosa tossina. Rischia la pelle ma è sprezzante del pericolo. Egli si immola per la giusta causa, in redenzione dei nostri peccati per liberarci dal male oscuro. Amen.

Ma non è finita qui.

Il critico francese si addentra nei particolari, fino al guizzo intellettuale naif che fa chic: accosta il protagonista del film (Bruno Bonomo – “excellent Silvio Orlando”) all’ex premier italiano Silvio Berlusconi: “Bonomo e Berlusconi condividono lo stesso difetto: quello della menzogna come arte di vivere al limite della tragicommedia”.

E ancora: “i due personaggi sono un solo e unico uomo; quel millantatore italiano che nulla ama se non scambiare e far scambiare i suoi desideri con la realtà, al punto da non distinguere più”.
E qui si consuma il più annunciato dei matrimoni, quello dello sciovinismo francese col Nanni Moretti sciovinista di se stesso e della torta Sacher, tant’è che l’autore dell’articolo si concede l’ultima chiosa sul film “che ha permesso a Moretti di firmare, a modo suo, il suo Otto e mezzo”. Una svenevole profusione di tenerezze post coito da manuale tantrico.

« Voulez-vous coucher avec moi, ce soir, Nannì? »
« Oui, bien sur, mon cher ! ».

Così, mentre Nanni, tutto coccoloso, fa all’amore col galletto, noi, italiani brava gente, ce ne stiamo qui a respirare tossine, ci cresce il naso più che a Pinocchio, e ci facciamo seghe mentali da mattino a sera prendendo e spacciando lucciole per lanterne.
Cornuti e mazziati.

Chissà.

Chissà se si scomoderebbero ancora onirici paragoni con Federico Fellini se Moretti, forte del suo successo d’Oltralpe cominciasse ad insultare Le Pen e i suoi adepti (e fin qui…passi), attaccare il potere, delegittimare le istituzioni, deridere il Presidente della Repubblica francese e il suo Primo Ministro, bollare come intollerante la legge sul velo, additare come giustizialisti i giudici francesi che hanno spiccato un mandato di cattura per lo pseudo-intellettuale - ma terrorista vero - Cesare Battisti.

Chissà quanto ancora i cugini francesi si spellerebbero le mani alle prime dei suoi film, se Moretti cominciasse a farne macchietta, a deriderli filmando di scandali sentimentali nei palazzi del potere; se ironizzasse sull’igiene personale dei parigini che sfilano in bicicletta con tanto di baguette sotto le ascelle, sui decessi per colesterolo da burro e catrame da sigaretta, su quell’eccessivo sentimento nazionalistico che li porta a disprezzare chi non è illuminato come loro, dimentichi di come, quando ancora il lume della libertà e dell’uguaglianza non era acceso, sarebbero stati disposti a vendersi il fratello assieme alla propria dignità per una brioche.

Allora: italiani uguale spaghetti, pollo insalatina e una tazzina di caffè; mandolino, pizza, mafia, spumante sgasato e adesso, anche se purgati da Nanni Moretti coi suoi film all’olio di ricino, fascisti! Sì, fascisti dentro!

I francesi ci vogliono così: sarà che è dai tempi di Bartali “che le palle ancor gli girano”.

Va bene.

Perlomeno, noi non abbiamo quel formaggio che puzza.

Per l’articolo di Le Monde clicca qui

3 Comments:

  • Alessio, sai che a me il film è piaciuto molto (l'avevi poi visto tu?), e non condivido la lettura anti-italiana che Le monde mette in bocca a Moretti. Che i francesi siano sciovinisti non è un mistero, come non è un mistero lo stereotipo degli italiani pigri e un pò furbetti. Lo sguardo profondo e a tratti paradossale di Moretti mette in luce in realtà ben altri aspetti, alcuni nascosti, che vanno ben al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni. Senza volerne fare l'unico campione del cinema italiano o l'unico eroe antiberlusconiano resistente. Per quello ci sarò sempre anch'io ;)

    By Anonymous Anonymous, at 11:55 PM  

  • Nice idea with this site its better than most of the rubbish I come across.
    »

    By Anonymous Anonymous, at 1:21 PM  

  • Really amazing! Useful information. All the best.
    »

    By Anonymous Anonymous, at 8:58 PM  

Post a Comment

<< Home


 
stats count