Il formaggio che puzza

È grossomodo questo il ritratto che Le Monde fa del cineasta quando l’articolista pretende di sviscerare le intenzioni del film alla luce dei convincimenti poco lusinghieri che i francesi di solito hanno nei nostri confronti, giornalista di Le Monde non escluso, visto che li usa e ne abusa. Secondo il quotidiano francese il film mostra perché l’Italia “produce regolarmente una tossina parente stretta o lontana che sia del fascismo”. Ecco che l’amico(?) italiano Nanni assurge alla dimensione igienico-sanitaria-metafisica: egli è ora un medico senza frontiere che trasforma la sua cinepresa in un microscopio col quale stanare la pericolosa tossina. Rischia la pelle ma è sprezzante del pericolo. Egli si immola per la giusta causa, in redenzione dei nostri peccati per liberarci dal male oscuro. Amen.
Ma non è finita qui.
Il critico francese si addentra nei particolari, fino al guizzo intellettuale naif che fa chic: accosta il protagonista del film (Bruno Bonomo – “excellent Silvio Orlando”) all’ex premier italiano Silvio Berlusconi: “Bonomo e Berlusconi condividono lo stesso difetto: quello della menzogna come arte di vivere al limite della tragicommedia”.
E ancora: “i due personaggi sono un solo e unico uomo; quel millantatore italiano che nulla ama se non scambiare e far scambiare i suoi desideri con la realtà, al punto da non distinguere più”.
E qui si consuma il più annunciato dei matrimoni, quello dello sciovinismo francese col Nanni Moretti sciovinista di se stesso e della torta Sacher, tant’è che l’autore dell’articolo si concede l’ultima chiosa sul film “che ha permesso a Moretti di firmare, a modo suo, il suo Otto e mezzo”. Una svenevole profusione di tenerezze post coito da manuale tantrico.
« Voulez-vous coucher avec moi, ce soir, Nannì? »
« Oui, bien sur, mon cher ! ».
Così, mentre Nanni, tutto coccoloso, fa all’amore col galletto, noi, italiani brava gente, ce ne stiamo qui a respirare tossine, ci cresce il naso più che a Pinocchio, e ci facciamo seghe mentali da mattino a sera prendendo e spacciando lucciole per lanterne.
Cornuti e mazziati.
Chissà.
Chissà se si scomoderebbero ancora onirici paragoni con Federico Fellini se Moretti, forte del suo successo d’Oltralpe cominciasse ad insultare Le Pen e i suoi adepti (e fin qui…passi), attaccare il potere, delegittimare le istituzioni, deridere il Presidente della Repubblica francese e il suo Primo Ministro, bollare come intollerante la legge sul velo, additare come giustizialisti i giudici francesi che hanno spiccato un mandato di cattura per lo pseudo-intellettuale - ma terrorista vero - Cesare Battisti.
Chissà quanto ancora i cugini francesi si spellerebbero le mani alle prime dei suoi film, se Moretti cominciasse a farne macchietta, a deriderli filmando di scandali sentimentali nei palazzi del potere; se ironizzasse sull’igiene personale dei parigini che sfilano in bicicletta con tanto di baguette sotto le ascelle, sui decessi per colesterolo da burro e catrame da sigaretta, su quell’eccessivo sentimento nazionalistico che li porta a disprezzare chi non è illuminato come loro, dimentichi di come, quando ancora il lume della libertà e dell’uguaglianza non era acceso, sarebbero stati disposti a vendersi il fratello assieme alla propria dignità per una brioche.
Allora: italiani uguale spaghetti, pollo insalatina e una tazzina di caffè; mandolino, pizza, mafia, spumante sgasato e adesso, anche se purgati da Nanni Moretti coi suoi film all’olio di ricino, fascisti! Sì, fascisti dentro!
I francesi ci vogliono così: sarà che è dai tempi di Bartali “che le palle ancor gli girano”.
Va bene.
Perlomeno, noi non abbiamo quel formaggio che puzza.
Per l’articolo di Le Monde clicca qui
3 Comments:
Alessio, sai che a me il film è piaciuto molto (l'avevi poi visto tu?), e non condivido la lettura anti-italiana che Le monde mette in bocca a Moretti. Che i francesi siano sciovinisti non è un mistero, come non è un mistero lo stereotipo degli italiani pigri e un pò furbetti. Lo sguardo profondo e a tratti paradossale di Moretti mette in luce in realtà ben altri aspetti, alcuni nascosti, che vanno ben al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni. Senza volerne fare l'unico campione del cinema italiano o l'unico eroe antiberlusconiano resistente. Per quello ci sarò sempre anch'io ;)
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Anonymous, at 11:55 PM
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Anonymous, at 1:21 PM
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Anonymous, at 8:58 PM
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