Versus vs versus

Wednesday, February 14, 2007

Perizomi di classe e paccheri di mamma

Se c’è un periodo della propria vita al quale si ripensa con nostalgia, nove volte su dieci è il tempo della scuola: la tenera età dei pastelli a cera, i primi rossori timidi delle scuole medie, le seghe* delle superiori (maliziosi: nel gergo dei ggiovani, quelli con due g ovvio, è l’equivalente del letterario e obsoleto “marinare”…).

Ma oggi la squola, quella con la q, fiore all’occhiello del nostro Bel Paese, è un’antologia di rara bassezza e squallore (e forse anche per questo verrà ricordata dagli adulti di domani come i migliori anni delle loro miserabili vite).

Scoppia il caso della professoressa in perizoma palpeggiata nelle zone basse dai suoi audaci studenti: filmato su YouTube (poi censurato) e relativo servizio integrale e accurato di StudioAperto, edizione delle 12.25 di oggi, che finalmente riesce così a conciliare il dovere di cronaca con la sua ormai consolidata vocazione per poppe e natiche di cui riempie i suoi pregevoli e accurati servizi giornalistici (che arricchiscono le giovani menti, edotte in tal modo più che a sufficienza sull’anatomia umana della sgallettata di turno).

La cosa più pregevole del servizio realizzato oggi, è stata l’intervista telefonica (purtroppo non recuperabile da internet) realizzata alla professoressa vittima delle innocenti smanacciate: al di là del fatto che l’interessata ha dichiarato di non aver sentito pressoché nulla dopo 70 secondi buoni di sollazzo delle mani dei suoi studenti alle prese col il suo posteriore e col filo interdentale che lo "circuiva" (come da filmato), alla domanda se trovava opportuno presentarsi a scuola col perizoma risponde più o meno così: “ma, io non potevo sapere che si vedeva da fuori, e poi questo tipo di perizoma è venduto apposta affinché, se esposto alla vista, non sia sgradevole da vedere”. Dubitando che esistano perizomi che si vendono per essere sgradevoli alla vista (soprattutto quella maschile), aggiungiamo pure che non è questo il problema: cara prof, se il perizoma fosse stato sgradevole, stia pur certa che i suoi studenti le mani sarebbero andati a ficcarle altrove!

Ed ecco la prima rovina della squola, quella con la q, italiana: insegnanti sull’orlo di una crisi di nervi.

Ah, le mani! Sembra proprio che noi italiani non sappiamo tenerle a posto. Nemmeno i genitori di quelle povere creature che si chiamano studenti. Sì, si da il caso che nel Viterbese, una mamma convocata dalla preside per gli atti di bullismo, sopraffazione e violenza della figlia nei confronti dei compagni di classe, ad un certo punto non è più riuscita a controllare la gesticolazione nel corso del pacato diverbio con la dirigente dell’istituto: giù paccheri e sberloni alla preside che aveva avuto di dire a quella povera mamma che la sua cocca era una piccola delinquente.

Ed ecco la seconda rovina della squola, quella con la q, italiana: i genitori. Ad alcuni dovrebbero levare la patria potestà; oppure noi dovremmo chiedergli i danni per aver allevato, col sorriso ebete e compiaciuto, piccoli criminali.

E gli studenti? Vittime, sempre: della troppa libertà, della poca libertà; dei genitori autoritari, dei genitori assenti; degli insegnanti vendicativi, degli insegnanti ingenui. E così via, in una escalation di deresponsabilizzazione che, tra perizomi e paccheri, lascia sempre il posto ad una bella pacca sulla spalla, buonista e perdonista: “Va’ figliolo, per stavolta. Ma la prossima…”.

La prossima cosa?!

*Avrei potuto usare un’altra espressione, ma il fascino dell’ambiguo è stato troppo forte! Ad ogni modo, i modi per dire che si salta la scuola all’insaputa di tutti sono molteplici: fare sega, fare magno, marinare, giocarsela, bigiare. Dipende da regione a regione, da zona a zona.
Ne conoscete altri? Nei commenti please!

Labels: , ,

8 Comments:

  • "Fare sega" in effetti è un po' romanesco...disapprovo!

    Si era già parlato di insegnanti, ricordi di sicuro. E mi ero trovato quasi solo nel dire che c'è un problema se la prof di allora fa lo spogliarello (se ricordo bene), come c'è adesso con questa penosa apprendista pornodiva di provincia.

    Licenziata in tronco. Questa la sua fine. Hai detto bene, il problema dell'Italia è che nessuno ha mai colpe, nessuno ha fatto nulla. Io lalicenzierei, se proprio non la si vuole cacciare per il fatto in sè..., per quello che ha detto dopo! Una donna così cretina non può insegnare ai nostri giovani.

    Certo, colpa anche dei genitori, ma i genitori...quelli sono, purtroppo accoppiarsi e riprodursi è un diritto di tutti, e così gente per cui ci vorrebbela castità a vita fa figli idioti come loro.
    Gli insegnanti, però, possimao sceglierli, quindi questa la licenziamo in tronco. Troverà un altro lavoro, magari con Rocco vestito da studentello giovane e inesperto...

    Cheers
    P.S.: Versus, se trovi il numero della prof...metti sul blog! Vorrei, diciamo, un po' di ripasso! :-p

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 10:27 PM  

  • "Fare buca" e "bruciare". ho chiestoa dei veneti, am non so se sono espressioni venete o no.
    Cheers

    By Blogger Aberdiniensis (alias Giovanni-D'oh), at 5:20 PM  

  • mi è venuto in mente "tagliare"...

    By Blogger Versus, at 6:16 PM  

  • Ciao versus.bravo versus!sono molto d'accordo.strano vero??beh ogni tanto capita:-).in effetti spesso gli insegnanti se ne fregano altamente del loro ruolo e dell'importanza di esso e trovano più comode mille giustificazioni alle loro inadempienze, dall'asilo al liceo, ma spesso hanno anche a che fare con delinquentelli cui tutto è permesso protetti impunibili impuniti e sempre giustificati.dipende dove pende la bilancia...a volte, come in questo caso, dalla parte del prof...altre volte dalla parte degli "intoccabili"...e non è una questione di falsi moralismi o di facile scandalo, è un allarme serio: è lo specchio di un trend in ascesa verso la totale assenza di limiti, morali etici professionali politici e quant'altro.esatto:è proprio colpa di un mondo dove nessuno ha mai colpe...
    baci a tutti

    By Anonymous Anonymous, at 12:45 PM  

  • ...mi è venuto in mente un modo di dire per marinare la scuola che usa un'amica di bergamo: "impiccare".Un altro toscano invece è "fare brucia".ciao a tutti

    By Anonymous Anonymous, at 1:09 PM  

  • Saluto tutto quelli che mi conoscono.
    Ciao a tutti.
    Paul

    By Anonymous Anonymous, at 1:51 PM  

  • Esiste anche "fare chiodo"...lo usava anche jovanotti in una sua canzone!

    Lama, finalmente uscito dal tunnel della febbre

    By Anonymous Anonymous, at 9:51 PM  

  • a Genova "bossare".

    ciao :-)
    Degio

    By Anonymous Anonymous, at 9:24 AM  

Post a Comment

<< Home


 
stats count