Versus vs versus

Wednesday, July 05, 2006

Taxi Driver


È regola oramai assodata che chi sciopera non lo fa nell’interesse della collettività, ma nel proprio; niente di male in tutto ciò, è legittimo difendere i propri interessi, ma, alle volte, questi ultimi, si tramutano in privilegi.
La liberalizzazioni delle licenze taxi (anche se le cose non stanno realmente così: non si apre ad un mercato selvaggio del servizio ma più semplicemente si da via libera in tal senso ai Comuni secondo le esigenze e le opportunità) è sicuramente un passo risoluto e, per certi versi, inaspettato, da parte della nuova maggioranza di governo, verso un’abolizione di quei privilegi che nel tempo si sono sedimentati a favore di tante (troppe) categorie professionali.
Questi privilegi pesano sul cittadino, non solo nel portafoglio: creano un clima di ingiustizia e inevitabile risentimento nei confronti del privilegiato, che ottiene i suoi benefici non si capisce bene per quale particolare merito di sorta (o di sorte).
Viste però le agitazioni già in atto da parte delle associazioni di categoria, ci si chiede perplessi se il Governo avrà il coraggio di continuare su questa strada, per mezzo di una politica economica che, tra l’altro, storicamente non gli appartiene, e che rischia alla lunga di andare ad intaccare interessi più grandi e più forti della forza di coesione in seno alla maggioranza.
Non ci si può arrestare infatti solo ai provvedimenti in fatto di taxi e farmaci, se l’intento è mosso da principi e valori politici, uno su tutti quello dell’equità: sono gli interessi delle grandi lobby del potere economico quelli da colpire, primi fra tutti quelli delle banche.
Domanda fondamentale: perché le banche straniere che aprono filiali in Italia, anziché proporre condizioni vantaggiose e concorrenziali rispetto a quelle di casa nostra, si adeguano?
È il capo del governo l’uomo giusto per porre fine alle vere e proprie speculazioni che banche e assicurazioni su tutti fanno sulla pelle del cittadino qualsiasi, vista la sua storia personale, professionale, i rapporti che ha intrattenuto e intrattiene con alti esponenti di quel tipo di potere?
È doveroso riconoscere al governo l’iniziativa coraggiosa, come altrettanto necessario è mantenersi vigili affinché non sia questa l’ennesima strada percorsa a metà e subito interrotta: l’azione di questo governo risulterebbe in tal caso sterile come i proclami elettorali di quello che l’ha preceduto furono infruttuosi.
Ci rimarrebbe in più solo l’illusione di sentirci a Manhattan, a bordo di un muso giallo guidato da un cinese.

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1 Comments:

  • Sono perplesso. Ancora una volta vediamo quale caos regni nella politica italiana.... é inammissibile che ai giorni nosrti ci si avvalga ancora degli scioperi per far sentire la propria voce, per far valere i propri diritti...
    non sarebbe stato meglio, in questo caso specifico, che il governo incontrasse, in maniera preliminare, i rappresentanti di categoria per discutere di questo progetto?... che senso ha, ora, cercare un compromesso?... non lo si poteva trovare prima?...nn sarebbe stato di certo conforme al modo di agire dei nostri politici, è vero, ma di certo si sarebbe evitato caos, tensione, disagio e imbarazzo....

    By Anonymous Anonymous, at 4:53 PM  

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