Versus vs versus

Monday, July 03, 2006

La nostra pagina di Storia

Non è solo una partita.

Capita dal secolo scorso grossomodo ad ogni generazione di avere la Partita.
É poi coincidenza che negli ultimi 36 anni sia sempre la stessa che ci vede alle prese coi crucchi.
La Partita travalica ogni mero senso sportivo: essa è significante e significato di un’intera compagine giovanile.

L’ebbero i post-sessantottini, in quel Messico ’70, in quel 4-3 che di per sé ingigantì con l’aiuto della Storia la portata di quel match, fino a tramandarci, così come l’utopia sessantottina, la Grande Illusione; Franz Beckenbauer col braccio al collo e le imprecazioni di Albertosi fecero il resto. Quella vittoria strappata con le unghie e coi denti fu fumo inutile; lo spazzò via il Brasile in finale. Quale parabola migliore per l’utopia studentesca di quella generazione?

Spagna ’82 fu la rivincita di una generazione che per troppo tempo si era presa sul serio, fino a darsele di santa ragione, fino a farci scappare troppi morti, fino a versare il sangue di chi, all’inizio di quella finale, chiamava fratello, fratello di una Patria martoriata e divisa in lungo e in largo, accesa dal fuoco di passioni politiche che presto si tramutarono in acceso odio.
Quell’urlo liberatorio di Tardelli svegliò finalmente le coscienze sopite di quei giovani che inconsapevoli perpetrarono la Grande Illusione; quest’ultima finalmente ebbe fine.

E oggi ci siamo noi, i figli degli anni ’80, quelli che aspettano Italia – Germania 2006, quelli che da questa Partita vogliono la sintesi del loro presente e futuro; quelli che di una Grande Illusione, ne avrebbero bisogno, per tirare avanti, per colmare quel senso di vuoto e inutilità della realtà che troppe volte e a troppi di noi, prende.


Vogliamo saperci vincenti o perdenti nella vita, ad ogni modo realizzati nell’uno o nell’altro caso; cerchiamo un’identità e un carattere, una personalità, e vogliamo un fine da raggiungere che ci possa regalare attimi di felicità intensa.

Vogliamo che domani vada in mondovisione la parabola dei nostri anni, vogliamo che il pallone sul campo ci indichi e ci insegni il senso delle nostre azioni, la direzione del nostro agire.

Vogliamo qualcosa di chiaro e deciso che ci schiarisca le idee su noi stessi.

Vogliamo che domani sera una partita realizzi il nostro sogno di sentirci indispensabili artefici di questo mondo, e vorremmo all’indomani scoprirci così responsabili e sicuri di noi da non demandare più queste incombenze ad una semplice partita di pallone.

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